L'amuleto Mirella per battere la bestia nera Fossolo
Il Piacenza Femminile inizia domani il campionato di Eccellenza contro Fossolo, mai sconfitta
Paolo Borella
|13 giorni fa

Tutti ai piedi di Mirella. Domani pomeriggio (ore 15.30) alla Besurica, il Piacenza Femminile riparte nella propria rincorsa alla Serie C con l’esordio nel campionato di Eccellenza. Sfida casalinga alla «bestia nera» Fossolo, come definita da Mirella Capelloni, attaccante ex Serie A con il Verona, che a 34 anni è diventata certezza del campionato di Eccellenza, vinto anche nell’ultima stagione a Palazzolo.
Da poche settimane ha sposato il progetto biancorosso di mister Salvatore Rizzo e si è sentita subito parte del gruppo. Ha segnato un gol nel percorso perfetto, con qualificazione, nei gironi di Coppa (successi 3-0 con il Pgs Smile, 4-0 con la Sammartinese e 5-2 con il Modena) e ora aspetta il debutto in campionato: «Non vedo l’ora di iniziare – spiega Capelloni – sento ancora tanto le partite. So che affronteremo una bestia nera come il Fossolo, con cui il Piacenza non ha mai vinto. Ma c’è sempre una prima volta…».
A Piacenza ha ritrovato le ex compagne Martani e Piovani, per un tridente da copertina in un mercato estivo molto ambizioso. E in effetti l’esperta attaccante non nasconde l’obiettivo stagionale: «Abbiamo tutte le carte in regola per vincere il campionato, non giocheremo per partecipare. Da parte mia, non è un problema ripartire dalle categorie minori, soprattutto se vedo che le intenzioni societarie sono importanti».
D’altronde, la classe 1991 di Isorella (Brescia) è più volte scesa di livello per ripartire di slancio. Dalla Serie D alla B con il Manerbio quando era ragazzina, Promozione ed Eccellenza con Franciacorta e Rovato (52 gol nell’anno d’oro) e poi Brescia in Serie C. Nel mezzo, i fasti della Serie A assaggiata a Verona, con tanto di 4 reti segnate: «Emozioni uniche, come condividere il campo con giocatrici come Gabbiadini e Girelli o essere convocata nelle trasferte di Champions. Per mia sfortuna, il calcio femminile si è sviluppato a certi livelli negli ultimi anni e non ho avuto la possibilità di vivere solo di questo».
Per questo Mirella si è creata un’altra strada. Oggi lavora in un colorificio, però non abbandona la passione per il gol: «Vado avanti a giocare finché raggiungo la doppia cifra di reti e mi sento bene. Quest’anno punto a segnarne 25, ma l’importante è vincere. Qui non ci manca niente, Rizzo ci sta dando tanto e allo stesso tempo pretende risposte importanti. Da parte mia, voglio essere una guida per le più giovani: magari sarò un po’ rompiscatole, però spero di arrivare al risultato che tutte noi vogliamo».
Da poche settimane ha sposato il progetto biancorosso di mister Salvatore Rizzo e si è sentita subito parte del gruppo. Ha segnato un gol nel percorso perfetto, con qualificazione, nei gironi di Coppa (successi 3-0 con il Pgs Smile, 4-0 con la Sammartinese e 5-2 con il Modena) e ora aspetta il debutto in campionato: «Non vedo l’ora di iniziare – spiega Capelloni – sento ancora tanto le partite. So che affronteremo una bestia nera come il Fossolo, con cui il Piacenza non ha mai vinto. Ma c’è sempre una prima volta…».
A Piacenza ha ritrovato le ex compagne Martani e Piovani, per un tridente da copertina in un mercato estivo molto ambizioso. E in effetti l’esperta attaccante non nasconde l’obiettivo stagionale: «Abbiamo tutte le carte in regola per vincere il campionato, non giocheremo per partecipare. Da parte mia, non è un problema ripartire dalle categorie minori, soprattutto se vedo che le intenzioni societarie sono importanti».
D’altronde, la classe 1991 di Isorella (Brescia) è più volte scesa di livello per ripartire di slancio. Dalla Serie D alla B con il Manerbio quando era ragazzina, Promozione ed Eccellenza con Franciacorta e Rovato (52 gol nell’anno d’oro) e poi Brescia in Serie C. Nel mezzo, i fasti della Serie A assaggiata a Verona, con tanto di 4 reti segnate: «Emozioni uniche, come condividere il campo con giocatrici come Gabbiadini e Girelli o essere convocata nelle trasferte di Champions. Per mia sfortuna, il calcio femminile si è sviluppato a certi livelli negli ultimi anni e non ho avuto la possibilità di vivere solo di questo».
Per questo Mirella si è creata un’altra strada. Oggi lavora in un colorificio, però non abbandona la passione per il gol: «Vado avanti a giocare finché raggiungo la doppia cifra di reti e mi sento bene. Quest’anno punto a segnarne 25, ma l’importante è vincere. Qui non ci manca niente, Rizzo ci sta dando tanto e allo stesso tempo pretende risposte importanti. Da parte mia, voglio essere una guida per le più giovani: magari sarò un po’ rompiscatole, però spero di arrivare al risultato che tutte noi vogliamo».


