«Mille pazienti ma audioprotesi bloccate» professionisti sul piede di guerra

La protesta degli iscritti all'albo. A Piacenza si cercano soluzioni

Simona Segalini
Simona Segalini
|22 giorni fa
Segalini
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Blocco delle forniture di ausili uditivi – imposto solo dall’Ausl di Piacenza rispetto al resto della regione - e audioprotesisti iscritti all’albo provinciale sul piede di guerra con l’azienda sanitaria piacentina. La denuncia del fermo parte dal settore di applicazione delle audioprotesi - dispositivi essenziali a soggetti ipoacusici o sordi, molti in età pediatrica - che nutre un bacino locale di un migliaio di pazienti.
Di fatto, succede che senza il conferimento delle autorizzazioni all’uso e all’acquisto degli importanti strumenti - a quanto riferito, fenomeno partito lo scorso febbraio - i pazienti sarebbero costretti a pagare di tasca loro gli apparecchi, i cui importi di listino veleggiano attorno ai 1.900 euro (fino a ieri pagati dal servizio pubblico), oppure a farne a meno, con grave disagio nella vita, nei compiti e nelle relazioni di tutti i giorni.
Da parte sua l'Ausl ha fatto sapere che il ritardo attuale è legato all’uscita di questi dispositivi dall’elenco ufficiale degli ausili erogabili dal Servizio sanitario, il cosiddetto nomenclatore tariffario nazionale: questo ha reso necessario avviare nuovi iter di gara. Anche a Piacenza, come in tutte le altre aziende della regione, si stanno predisponendo soluzioni «ponte» in attesa della gara regionale Intercenter. «Nello specifico, la nostra Azienda è in dirittura d’arrivo con tre affidamenti diretti che saranno finalizzati entro pochissimi giorni con fornitori locali selezionati attraverso una manifestazione d’interesse pubblicata nei mesi scorsi. Questo ci permetterà di smaltire gli arretrati e di contattare a breve i pazienti interessati, fornendo loro i riferimenti dell'operatore per il ritiro dei dispositivi».