Giurano i medici e Pagani si scusa per chi ha sbagliato
Di fronte ai 46 laureati il presidente dell'Ordine ha fatto riferimento ai recenti casi giudiziari che hanno colpito la sanità piacentina. "Non dimenticate mai norme e deontologia"
Elisabetta Paraboschi
|11 giorni fa

Il presidente Augusto Pagani- © Libertà/Marco Grisoli
C’è chi ha scelto di fare medicina dopo avere conosciuto da vicino la sofferenza della malattia e chi invece ha seguito le orme di un familiare, iniziando a respirare l’amore per la professione fin dall’infanzia. Dietro al giuramento che ogni giovane medico ha fatto ieri - nella sala degli arazzi del Collegio Alberoni per la XII Giornata del medico e dell’odontoiatra - ci sono tante storie: davanti invece c’è la voglia di iniziare, un pizzico di paura, ma soprattutto la curiosità per le infinite sfide di una professione che cambia alla velocità della luce.
Sono stati i 46 laureati che hanno prestato giuramento, di cui 40 iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e 6 all’Albo degli Odontoiatri.
“La raccomandazione che vi faccio è di non dimenticare le norme di legge e del codice deontologico che regolano la nostra professione: ve la faccio in modo affettuoso ma insistente e mi auguro non la scorderete mai”. In quello che più volte definisce “un anno non facile per la sanità piacentina”, il presidente dell’Ordine dei medici Augusto Pagani inizia così il suo intervento alla XII Giornata del medico e dell’Odontoiatra nella sala degli arazzi del Collegio Alberoni, rivolgendosi alla cinquantina di giovanissimi medici che prestano giuramento.
“Non ho la ricetta magica e non mi sogno di bacchettare qualcuno sapendola più lunga, ma per la sanità piacentina non è stato un anno facile - spiega - alcuni medici sono stati arrestati per reati di non poco conto: in certi casi le vicende hanno concluso il loro iter giudiziario, altre attendono ancora, ma certo quello che è successo ha portato discredito alla sanità piacentina. Mi scuso ancora per i comportamenti contrari alle norme di legge e del codice deontologico messe in atto da alcuni medici, ma voglio anche essere fiducioso che Piacenza non sia solo quella che è stata descritta e commentata: vedremo. Confido che gli accertamenti ancora in corso ci consentiranno di riportare la serenità alla nostra professione”.
