Spaccio, sfruttamento della prostituzione, estorsione e usura: 4 arresti, 28 indagati

Sono gli esiti di una vasta indagine della Polizia che ha permesso di ricostruire una serie di delitti commessa da insospettabili ventenni italiani e albanesi

Redazione Online
June 21, 2025|5 giorni fa
Spaccio, sfruttamento della prostituzione, estorsione e usura: 4 arresti, 28 indagati
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Ventotto persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, tra cui quattro arresti in flagranza, per ipotesi di reato in materia di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, favoreggiamento e reati in materia di armi e prostituzione.
E' il bilancio di una vasta e prolungata attività investigativa della polizia di Piacenza, coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha permesso di ricostruire una lunga serie di gravissimi delitti commessa da insospettabili ventenni italiani e albanesi, incensurati o con piccoli precedenti, quasi tutti residenti tra Piacenza e Gragnano Trebbiense.
L'operazione ha portato anche al sequestro di circa 6 kg di marijuana e cocaina, di oltre 40mila euro provento di attività illecita, di un fucile ad anima alterata.
Fulcro dell’indagine un cittadino albanese, definito il principale grossista di marijuana della zona, capace di “muovere” 100 kg in un anno. Tre gli episodi chiave che hanno dato avvio all’attività investigativa tra il 2021 e il 2022: il fermo di due giovani con marijuana, il controllo di una Porsche con a bordo un ricercato internazionale e la denuncia di un giovane spacciatore italiano, pesantemente indebitato con la rete criminale.
Proprio quest’ultimo, vittima di minacce, pestaggi e persino dell’incendio dell’auto, ha svelato l’organizzazione. Le indagini, durate oltre un anno, hanno rivelato l’uso di telefoni e veicoli intestati a prestanome, comunicazioni via social e droghe vendute anche a credito, con conseguenze drammatiche per molti assuntori e le loro famiglie. Alcuni sono arrivati a cedere auto, bancomat e risparmi.
Tra gli indagati figurano anche spacciatori violenti, uno dei quali pagava gli operai in cocaina per la ristrutturazione della propria casa.
È stato possibile ricostruire come la cocaina provenisse da spacciatori nordafricani attivi nei campi dell’Oltrepò pavese, mentre la marijuana veniva consegnata tramite grossisti attivi nelle Province di Modena e Reggio Emilia. Un grosso carico di marijuana è stato infatti intercettato all’ingresso del casello autostradale di Piacenza, dopo un lungo pedinamento.
Rilevati inoltre episodi di sfruttamento della prostituzione di ragazze di origini brasiliana o romena - da parte di un soggetto appartenente alla rete, che faceva convergere a casa sua dall’estero le giovani - e la detenzione di armi da fuoco utilizzate per intimidazioni. L’Autorità giudiziaria ha chiuso le indagini e sono in corso valutazioni per misure di prevenzione a carico degli indagati, ritenuti socialmente pericolosi.