«Devo lasciare la casa ma non so dove andare». Appello di un invalido 61enne
La situazione raccontata dall'uomo sarebbe complicata. Il Comune: «Non c’è chiarezza su alcuni aspetti»
Thomas Trenchi
June 8, 2025|69 giorni fa

Potrebbe dover lasciare casa entro la fine di giugno, ma non sa dove andare. A lanciare l’appello è un 61enne piacentino, pensionato per inabilità e invalido civile al 100%, che racconta di trovarsi in una situazione abitativa difficile.
«Il problema – spiega – è che devo lasciare l’appartamento dove vivo a Piacenza, di proprietà della mia ex compagna. Da sette mesi mi rivolgo a Comune, servizi sociali, Acer e Caritas, ma senza risultati. Mi chiedono l’Isee, ma non posso presentarlo: avendo ancora la residenza nella stessa abitazione e risultando nello stesso stato di famiglia, il reddito viene unificato e l’indicatore risulta falsato. Non corrisponde alla mia reale situazione economica».
L’uomo riferisce di essere seguito da un avvocato con patrocinio gratuito. «La mia ex compagna ha avviato un procedimento civile per ottenere la mia fuoriuscita forzata dall’immobile: l’udienza è fissata per il 26 giugno. Nell’ultimo periodo lavoravo come addetto alla portineria, adesso sono in pensione per inabilità a seguito di una leucemia – prosegue – e percepisco anche l’assegno di invalidità civile. Ho subito due trapianti, senza dimenticare i vari cicli di chemioterapia. Oggi, in tutto, arrivo a malapena a mille euro al mese, ma vivo con circa 500 euro a causa di alcune incombenze fiscali. Mi sono rivolto ai servizi sociali per chiedere un alloggio popolare, ma l’unica risposta è stata l’Isee. Ho provato anche con gli alloggi di emergenza, ma senza esito. Non so dove andare».
L’assessora ai servizi sociali Nicoletta Corvi spiega: «L’uomo ha svolto quattro incontri con i servizi sociali, ma non c’è chiarezza su alcuni aspetti. I colloqui si sono poi interrotti, non per causa nostra, ma siamo disponibili ad ascoltarlo, pur sempre attraverso i canali e le norme del nostro regolamento».
«Il problema – spiega – è che devo lasciare l’appartamento dove vivo a Piacenza, di proprietà della mia ex compagna. Da sette mesi mi rivolgo a Comune, servizi sociali, Acer e Caritas, ma senza risultati. Mi chiedono l’Isee, ma non posso presentarlo: avendo ancora la residenza nella stessa abitazione e risultando nello stesso stato di famiglia, il reddito viene unificato e l’indicatore risulta falsato. Non corrisponde alla mia reale situazione economica».
L’uomo riferisce di essere seguito da un avvocato con patrocinio gratuito. «La mia ex compagna ha avviato un procedimento civile per ottenere la mia fuoriuscita forzata dall’immobile: l’udienza è fissata per il 26 giugno. Nell’ultimo periodo lavoravo come addetto alla portineria, adesso sono in pensione per inabilità a seguito di una leucemia – prosegue – e percepisco anche l’assegno di invalidità civile. Ho subito due trapianti, senza dimenticare i vari cicli di chemioterapia. Oggi, in tutto, arrivo a malapena a mille euro al mese, ma vivo con circa 500 euro a causa di alcune incombenze fiscali. Mi sono rivolto ai servizi sociali per chiedere un alloggio popolare, ma l’unica risposta è stata l’Isee. Ho provato anche con gli alloggi di emergenza, ma senza esito. Non so dove andare».
L’assessora ai servizi sociali Nicoletta Corvi spiega: «L’uomo ha svolto quattro incontri con i servizi sociali, ma non c’è chiarezza su alcuni aspetti. I colloqui si sono poi interrotti, non per causa nostra, ma siamo disponibili ad ascoltarlo, pur sempre attraverso i canali e le norme del nostro regolamento».