Alberto Fortis tra rock e poesia, lontano dall'omologazione e "amico" di Piacenza

Per il cantautore «il futuro appartiene ai giovani e l'arte è una chiave di speranza fondamentale»

Eleonora Bagarotti
Eleonora Bagarotti
July 24, 2025|3 giorni fa
Alberto Fortis tra rock e poesia, lontano dall'omologazione e "amico" di Piacenza
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Alberto Fortis è un cantautore che, negli ultimi mesi, Piacenza ha avuto l’occasione di ospitare e applaudire. Con una particolarità: Fortis si è esibito in contesti di sensibilizzazione e condivisione con altri artisti. Lo ha fatto, ad esempio, alla Galleria Alberoni per celebrare Bob Dylan all’interno di una serata di superstar internazionali organizzata dalla cooperativa Fedro di Davide Rossi ma anche, in precedenza, per ricordare, cinque anni dopo, le vittime della pandemia insieme ad artisti quali Michelangelo Pistoletto e Franco Scepi e all’oncologo Luigi Cavanna, testimonial della candidatura dei medici italiani al Nobel per la Pace 2022, nel toccante evento “Dal buio alla luce” promosso dalla Fondazione Gorbachev con vari enti istituzionali. «Di Piacenza conservo bei ricordi, molto umani, e ci torno sempre volentieri».

Fatta questa premessa, non è un caso che Fortis sia un musicista molto particolare, dalla sensibilità meno “commerciale” (o meglio, che negli anni ha saputo compiere scelte libere senza guardare alle mode) ed internazionale (a partire da “La grande grotta” del 1981, registrato all’One Step Up Studio di Los Angeles, e “Fragole infinite” del 1982, registrato agli Abbey Road Studios di Londra, dove il suo cuore lennoniano ha saputo dare il meglio).
Ma questo è solo l’inizio di un lungo percorso, partito dalle incazzose “Milano e Vincenzo” e “A voi romani”. Perché, più avanti, la via è stata molto più ricca e varia. Tanto per fare un esempio, Alberto Fortis, che nel 2025 ha compiuto 70 anni, è anche regista dei suoi video e scrittore, oltre che un cantautore con alle spalle quasi mezzo secolo di carriera coronati, tra gli altri progetti, dal singolo “Shopping con Alanis” (Morissette, quella di “Jagged Little Pill” - che, vi anticipiamo, intervisteremo in settembre alla ripresa di questa rubrica, che dalla prossima settimana sarà in vacanza).
Alberto Fortis durante la presentazione della sua storia autobiografica a Piacenza nel 2009
Alberto Fortis durante la presentazione della sua storia autobiografica a Piacenza nel 2009

Bisogna poi aggiungere il bellissimo live celebrativo dei 40 anni di carriera, registrato da Fortis con alcuni special guest nel 2019 al Castello Sforzesco di Milano, anche in Dvd (se ancora non l’avete, correte a comprarlo).
Ma, soprattutto, le performance, infinite come le fragole del suo quarto album («il banco di prova di chi fa questo mestiere, sono i concerti», sottolinea lui). Spicca, inoltre, una collaborazione con l’Orchestra sinfonica del Teatro San Carlo «frutto del mio amore per le colonne sonore e i musical», dice Fortis, che lavora a nuovi brani su temi a lui cari e pregnanti: «Aspetti ironici e tra le righe le questioni più sociali, ma anche il racconto di quando magari ti trovi di fronte al mare e consideri l’assurdità di un mondo ancora basato sull’economia della guerra».

Nel frattempo, Fortis sta tenendo concerti e partecipando a festival in tutta Italia e seguirlo su internet serve a tenersi aggiornati. «Cerco di mantenere sempre le antenne alte verso l’attualità e uso molto il web, lo preferisco a Sanremo - spiega Fortis -. Curo la comunicazione personalmente. Gran parte del mio pubblico è composta da giovani, molti dei quali musicisti». Eclettico e incontenibile, «c’è chi mi considera scomodo e chi astruso, forse fa solo paura una musica come la mia che non è omologata, ma alla fine dei concerti è sempre una meraviglia e quella è la verità di chi sei. Oggi viviamo l’era dei talent, chissà ancora per quanto, ma per esempio X Factor quest’anno non è stato male, con diversi cantautori e qualche sorpresa di maturità. Poi ci sono artisti che amano il bello ma che non sono premiati: penso a Lucio Corsi, uno della nuova generazione che ha un suo mondo unico e fino a qualche tempo fa non godeva della giusta considerazione. Il negativo è invece un sistema che premia la musica basata sulla volgarità e incita alla violenza. Mi dispiace che si spinga su questo. Il futuro è nelle mani dei giovani, l’arte è una chiave di speranza fondamentale».