Mercato agroalimentare illecito con Est Europa, 20 indagati
Indagine delle Dogane, emerse anche alleanze tra russi e ucraini. Coinvolte catene di supermercati
Redazione Online
July 1, 2025|43 giorni fa

Un mercato agroalimentare illegale, secondo l'accusa, in particolare verso l'Europa dell'Est, è finito al centro di un'inchiesta dei funzionari dell'antifrode dell'ufficio dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli Emilia 2 di Piacenza, che hanno concluso le indagini preliminari a carico di 20 persone e otto società, con sede in Italia, tra cui due imprenditori con attività nella Valtrebbia, due commercialisti con studio a Piacenza e un componente, italiano, della camera di commercio italo-ungherese, con sede a Budapest.
I reati contestati sono associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità, frode Iva, contrabbando internazionale per un danno di tre milioni e 200mila euro di Iva dovuta, emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 12 milioni, autoriciclaggio e riciclaggio di provviste illecite per quasi cinque milioni, false e fraudolente dichiarazioni Iva, falso in atto pubblico, ricettazione, ma anche frodi alimentari. In particolare nel mirino sono finiti la vendita di formaggi esportati sul mercato nero russo per oltre cinquemila chili, affetti da botulino e la frode in commercio di olio contraffatto, dichiarato come extravergine di oliva ma in realtà olio di semi, tra Italia e Romania.
Le indagini sono partite nel 2023 dopo una segnalazione dell'autorità fiscale tedesca e si sono poi indirizzate su un ucraino con residenza in Campania, ritenuto in grado di muovere milioni di euro di capitali tra vari Stati, finalizzati all'approvvigionamento illegale di beni agroalimentare da destinare in Russia e Ucraina. E' emersa, tra l'altro, la compravendita in nero o a prezzi non di mercato, di tonnellate di prodotti alimentari da parte di persone, principalmente ucraine e russe, "alleate" per questo scopo, per evadere l'Iva nazionale e comunitaria. Le perquisizioni, disposte dalla Procura di Piacenza, hanno consentito nel 2024 di sequestrare dispositivi informatici, la contabilità in nero degli indagati, oltre a denaro per 60mila euro e valori per altri 100mila euro.