La gioia di Andrea: «Mi sarei accontentato del personale...»

A Libertà le prime parole da Tokyo di Dallavalle dopo lo storico argento mondiale

Michele Rancati
Michele Rancati
|33 giorni fa
Andrea Dallavalle con la medaglia d'argento al collo ©EPA/ALEX PLAVEVSKI
Andrea Dallavalle con la medaglia d'argento al collo ©EPA/ALEX PLAVEVSKI
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Andrea Dallavalle risponde a Libertà dalla pancia dello stadio di Tokyo un'ora dopo aver vinto uno storico argento Mondiale nel salto triplo. Prima la festa in pista (con tanto di abbraccio al tennista Matteo Berrettini in tribuna), poi l'antidoping, quindi centinaia di messaggi e di telefonate a cui rispondere. «E pensare che mi sarei accontentato di tornare con il record personale, dopo i problemi che ho vissuto in primavera con l'infortunio al ginocchio», dice. Invece il 17,64 non vale solo il personal best (il precedente era 17,36), ma lo proietta in cima al mondo, un solo gradino sotto il fenomeno Pedro Pichardo: «Lui è fortissimo, sapevo che avrebbe potuto superarmi all'ultimo salto. Non ho avuto neppure un secondo di rimpianto, l'argento è un risultato troppo importante. A parole non riesco a esprimere la mia gioia: un salto che mi ha ripagato di sacrifici e batoste di questi anni».