Addio a MTV (ma non in Italia)
Lo storico canale dedicato alla musica, simbolo per intere generazioni, si spegnerà a fine anno
Fabrizia Malgieri
|4 giorni fa

Chiude il canale storico musicale MTV
MTV chiude ufficialmente i battenti. Il celebre canale musicale – nato per la prima volta negli Stati Uniti agli inizi degli anni Ottanta, ma giunto in Italia solo a metà degli anni Novanta - spegnerà le sue frequenze in Europa a partire dal prossimo 31 dicembre.
La notizia - circolata a metà di questa settimana - non ha mancato di scuotere gli animi di tanti nostalgici e appassionati che hanno trovato nel canale musicale una forma di espressione importante della propria adolescenza e giovinezza. I motivi sono ovvi: oggi più che mai la televisione, soprattutto quella tematica, sta vivendo un periodo particolarmente complesso, e questo soprattutto a causa della concorrenza con altri canali mediali, come le piattaforme over-the-top come Netflix o quelle social come Youtube o TikTok. Non solo: oramai da anni MTV ha abbandonato la sua vocazione interamente musicale per piegarsi ad altre forme di intrattenimento ben lontane dalle magistrali esibizioni di “MTV Unplugged”, che hanno visto alternarsi sul palco mostri sacri del panorama musicale degli anni Ottanta e Novanta, come i Nirvana, gli Oasis o Mariah Carey. Già a partire dai primi anni Duemila, infatti, la “Music Television” più famosa di tutti i tempi ha iniziato a mandare in onda principalmente reality show come “16 anni e incinta”, “Jersey Shore”, “The Osbourne”, “MTV Cribs” o l’italianissimo “Ginnaste - Vite parallele”- programmi che alla lunga hanno completamente snaturato quella che era la mission originale di MTV per inseguire (invano) i gusti di un pubblico sempre più disaffezionato alla musica.
La notizia - circolata a metà di questa settimana - non ha mancato di scuotere gli animi di tanti nostalgici e appassionati che hanno trovato nel canale musicale una forma di espressione importante della propria adolescenza e giovinezza. I motivi sono ovvi: oggi più che mai la televisione, soprattutto quella tematica, sta vivendo un periodo particolarmente complesso, e questo soprattutto a causa della concorrenza con altri canali mediali, come le piattaforme over-the-top come Netflix o quelle social come Youtube o TikTok. Non solo: oramai da anni MTV ha abbandonato la sua vocazione interamente musicale per piegarsi ad altre forme di intrattenimento ben lontane dalle magistrali esibizioni di “MTV Unplugged”, che hanno visto alternarsi sul palco mostri sacri del panorama musicale degli anni Ottanta e Novanta, come i Nirvana, gli Oasis o Mariah Carey. Già a partire dai primi anni Duemila, infatti, la “Music Television” più famosa di tutti i tempi ha iniziato a mandare in onda principalmente reality show come “16 anni e incinta”, “Jersey Shore”, “The Osbourne”, “MTV Cribs” o l’italianissimo “Ginnaste - Vite parallele”- programmi che alla lunga hanno completamente snaturato quella che era la mission originale di MTV per inseguire (invano) i gusti di un pubblico sempre più disaffezionato alla musica.

La chiusura di MTV appare oramai imminente: secondo quanto riportato da Bbc, il Regno Unito è già pronto a spegnere canali come MTV Music, MTV 80s, MTV 90s, Club MTV e MTV Live (tutti i canali tematici dedicati ai video in rotazione) già a partire dal prossimo 31 dicembre, mentre rimarrà in onda MTV, tuttavia mandando in onda programmi di entertainment come “Catfish”, “Teen Mom” e “Geordie Shore”. La stessa sorte colpirà anche altri Paesi europei, tra cui Polonia e Ungheria, che oltre a disattivare tutti i canali musicali tematici di MTV, vedranno anche la chiusura di emittenti collegate come NickMusic, TeenMusic, Comedy Central Extra e Paramount Extra; infine, nel Benelux MTV 80s, MTV 90s e MTV 00s verranno ufficialmente oscurate entro la fine dell’anno. La decisione sembra essere partita da Paramount Skydance - il gruppo internazionale nato dalla sintesi tra Paramount Global e Skydance Media - ma che, come detto, sembra essere mutuata anche dalle attuali richieste del mercato televisivo contemporaneo.

Almeno per il momento, l’Italia sembra essere esclusa: il canale MTV, infatti, continuerà ad andare in onda sul canale 131 di Sky (e in streaming su Now), così anche il canale tematico MTV Music (canale 132 e 704 di Sky e su Now), che resta ancorato alla sua natura musicale. Nei suoi oltre 40 anni di storia, MTV ha rappresentato un punto di riferimento importantissimo per diverse generazioni di adolescenti: sono gli anni dei primi Walk-Man di Sony, quelli in cui la musica diventa un’esperienza personale e intima, ma anche il periodo in cui la radio stava lasciando ampio spazio alla televisione, alle sue esibizioni dal vivo, ai videoclip - una forma d’arte unica, che permette di combinare tra loro la potenza delle immagini con l’energia dei brani musicali. La musica non è più solo melodia, sinergia di sette note e accordi: si trasforma in un veicolo di messaggi potentissimi, anche e soprattutto attraverso l’uso del video.
I primi esempi di videoclip sono grossolani, impacciati, talvolta persino kitsch: nonostante siano diretti da grandi registi (si pensi a “Fotoromanza” di Gianna Nannini, diretto da un autore straordinario della cinematografia italiana come Michelangelo Antonioni), capita spesso che questa messa in forma di immagini e parole non trovi una sua forma perfettamente compiuta. MTV diventa così una televisione sperimentale, una fucina per talenti che vogliono coltivare questa nuova forma espressiva, ma al tempo stesso vendere un prodotto come la musica pop - proprio in quegli anni in cui assistiamo ad una profonda mercificazione dell’industria musicale. MTV inaugura le sue trasmissioni negli Stati Uniti il 1° agosto 1981, con un videoclip che oggi appare quasi ironico: “Video killed the Radio Star” di The Buggles, seguito poi da “You better run” di Pat Benatar. Inutile dire che l’influenza che fu in grado di smuovere MTV per il mercato musicale dell’epoca fu potentissima: artisti e registi si contendevano un posto all’interno della rotazione giornaliera del canale musicale, sapendo che un passaggio su MTV avrebbe significato importanti risultati in termini di vendite di dischi.
I primi esempi di videoclip sono grossolani, impacciati, talvolta persino kitsch: nonostante siano diretti da grandi registi (si pensi a “Fotoromanza” di Gianna Nannini, diretto da un autore straordinario della cinematografia italiana come Michelangelo Antonioni), capita spesso che questa messa in forma di immagini e parole non trovi una sua forma perfettamente compiuta. MTV diventa così una televisione sperimentale, una fucina per talenti che vogliono coltivare questa nuova forma espressiva, ma al tempo stesso vendere un prodotto come la musica pop - proprio in quegli anni in cui assistiamo ad una profonda mercificazione dell’industria musicale. MTV inaugura le sue trasmissioni negli Stati Uniti il 1° agosto 1981, con un videoclip che oggi appare quasi ironico: “Video killed the Radio Star” di The Buggles, seguito poi da “You better run” di Pat Benatar. Inutile dire che l’influenza che fu in grado di smuovere MTV per il mercato musicale dell’epoca fu potentissima: artisti e registi si contendevano un posto all’interno della rotazione giornaliera del canale musicale, sapendo che un passaggio su MTV avrebbe significato importanti risultati in termini di vendite di dischi.

Ben presto, MTV non si limitò solo alla messa in onda di videoclip, ma iniziò a produrre anche una serie di programmi che ruotavano attorno alla musica - e che ben presto sono diventati dei veri e propri simboli della cultura popolare di quegli anni. Oltre ai già citati “MTV Unplugged”, con l’avvento in Europa - avvenuto nel Regno Unito nel 1987 - l’offerta di contenuti iniziò a moltiplicarsi a dismisura. In Italia MTV Europe partì solo nei primi anni Novanta, per qualche ora al giorno su alcune emittenti locali, fino al suo approdo ufficiale sul canale satellitare Tele+ nel 1995. Tuttavia, ben presto ci si accorse che relegare un canale musicale così importante sulla pay-tv era controproducente in un Paese come l’Italia: e così, nel 1997 MTV approda ufficialmente in Italia con il brand MTV Italia, in cui si alterneranno volti - oggi noti perché facenti parte dell’attuale panorama televisivo e radiofonico - nei panni di scanzonati “VJ”, come Victoria Cabello, Andrea Pezzi, Daniele Bossari, Giorgia Surina e, non ultimo, Alessandro Cattelan – tra gli ultimi a vestire i panni di conduttore su MTV. E poi ci sono i programmi che hanno fatto la storia: da “Select” a “Total Request Live”, passando per “Kitchen” o “MTV Brand New” (quest’ultimo, una trasmissione in notturna che trafugava tra le band e gli artisti del panorama indipendente musicale dell’epoca), tutti hanno contribuito a scrivere la storia del canale sul suolo italiano, in cui la musica aveva un ruolo predominante. Tuttavia, il declino di MTV era dietro l’angolo: con l’avvento degli anni Duemila e la necessità di aprirsi ad un pubblico sempre più generalista, anche MTV Italia cade vittima di una serie di operazioni di rebranding che, a poco a poco, hanno snaturato quella che era l’identità musicale dell’emittente. Spariscono a poco a poco i programmi musicali per fare spazio ai reality, trasformando definitivamente MTV in un canale di intrattenimento come gli altri. Se è vero che la nascita dei canali tematici ha permesso, in qualche misura, di far sopravvivere MTV come canale musicale nella sua declinazione “MTV Music” - una ridondanza paradossale! - bisogna prendere atto che la televisione musicale che ha rappresentato generazioni di teenager in tutto il mondo è pronta a dirci addio. E chissà se ci sarà qualcuno che prima o poi canterà “TikTok and reality shows killed MTV stars”.