Il Comune vende le case popolari nei condomini "misti"

Palazzo Mercanti ha approvato il rinnovo della convenzione con cui si affida ad Acer la gestione degli alloggi di proprietà comunale

Redazione Online
July 4, 2025|6 giorni fa
Il Comune vende le case popolari nei condomini "misti"
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La Giunta comunale di Piacenza ha approvato il rinnovo della convenzione con cui si affida ad Acer la gestione degli alloggi di proprietà comunale, destinati all'accoglienza temporanea di primo e secondo livello di cittadini italiani e stranieri, beneficiari di progetti di integrazione e reinserimento sociale. Si tratta, in totale, di 32 alloggi - di cui 13 patrimonio di edilizia residenziale pubblica, prestati alle esigenze di emergenza abitativa - per la cui manutenzione ordinaria, l'eventuale acquisto o sistemazione di elettrodomestici e mobilio, il controllo delle caldaie e della conformità degli impianti elettrici, il Comune di Piacenza riconoscerà all'Azienda Casa un importo annuale massimo di 22 mila euro complessivi, a rimborso delle spese effettivamente sostenute.
I canoni mensili
«In linea con la normativa regionale e con quanto previsto dalla convenzione territoriale sottoscritta nel marzo 2008 - spiega Palazzo Mercanti - si autorizza Acer Piacenza a introitare le quote mensili dovute dai nuclei familiari assegnatari degli alloggi sociali, per un canone non superiore ai 120 euro mensili che può essere ridotto, in caso di grave vulnerabilità finanziaria certificata dai Servizi Sociali, a 80 euro. Su tale somma, 60 euro vengono trattenuti da Acer per l'espletamento delle attività di gestione, un'ulteriore quota è destinata alle spese condominiali e la parte restante viene impiegata per la manutenzione. Non richiedono ovviamente il pagamento di alcuna tariffa, da parte degli utenti, gli 8 posti letto della struttura di accoglienza maschile di 2° livello di via Buffalari, la casa di accoglienza femminile di strada Valnure e il rifugio Segadelli».
La delibera dispone infine il versamento di 11 mila euro come rimborso per i restanti mesi del 2025 e anticipa già la possibilità di integrazione delle risorse, qualora si rendesse necessaria l'individuazione di ulteriori alloggi da mettere a disposizione ad uso sociale.
I criteri
Contestualmente, la Giunta ha approvato i criteri e le condizioni di permanenza nelle strutture per l'accoglienza temporanea di primo e secondo livello, nonché per la concessione amministrativa temporanea degli alloggi sociali. «Il Servizio Progetto Casa del Comune di Piacenza - sottolinea l'assessora al Welfare Nicoletta Corvi - ha lo scopo di assicurare una soluzione abitativa che garantisca i servizi essenziali alla persona, legandosi a un progetto educativo che aiuti i beneficiari a riacquistare la propria autonomia. La tutela del diritto a un'abitazione dignitosa, salubre e sicura è fondamentale e rappresenta un impegno prioritario per l'Amministrazione, in un quadro complessivo che va dalle risposte in situazioni di emergenza a prospettive di medio e lungo termine come il progetto Mandala di cui abbiamo pubblicato proprio oggi l'avviso, o il bando per l'assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Sociale emanato all'inizio di questa settimana».
Per quanto riguarda i 32 alloggi oggetto della convenzione con Acer, i destinatari possono essere nuclei familiari inseriti in un progetto di aiuto definito dai servizi sociali (titolari di regolare permesso di soggiorno se cittadini stranieri); singoli utenti già ospiti di strutture di accoglienza, per i quali i servizi sociali ritengano opportuno un ulteriore periodo di accompagnamento, a fronte di valutazioni pregresse positive (regolare pagamento delle quote, rispetto del regolamento, permesso di soggiorno per i cittadini stranieri, svolgimento di un'attività lavorativa stabile; nuclei familiari inseriti in progetti di aiuto regionali e nazionali.
Tra i criteri oggetto di valutazione per la formazione delle graduatorie di accesso, il valore Isee, la condizione monogenitoriale del nucleo e il numero di figli, eventuali progetti di aiuto attivo e la condizione abitativa precaria. La permanenza massima consentita ai nuclei familiari è di 24 mesi complessivi, non prorogabili, mentre la tariffa mensile è di 80 euro con Isee sino a 4500 euro, 100 euro con Isee sino a 7.100 euro e 120 euro in caso di Isee superiore a tale somma. I nuclei sono inoltre soggetti al versamento della Tari dopo i primi sei mesi di accoglienza.
La vendita
La Giunta comunale ha infine approvato, nei giorni scorsi, l'alienazione di alcuni alloggi di proprietà dell'ente, destinati all'edilizia residenziale pubblica ma situati all'interno di stabili a proprietà mista, dove la componente Erp è inferiore al 50% degli appartamenti o, in alcuni casi, corrisponde a una sola unità abitativa. «In tali contesti, dove il Comune rappresenta una quota di minoranza ed è soggetto, senza possibilità di appello, al pagamento delle spese deliberate dall'assemblea condominiale - chiarisce Palazzo Mercanti - la gestione degli alloggi non risponde ai criteri di economicità necessari. Analogamente, alcune soluzioni abitative sono inserite in complessi residenziali le cui spese di gestione condominiale risultano troppo elevate - arrivando al doppio o al triplo del canone mensile applicato agli assegnatari dell'alloggio ERP - generando situazioni di insolvenza da parte di nuclei familiari in fascia di protezione. L'alienazione di questi immobili - conclude l'assessora Corvi - ci consentirà di introitare risorse da destinare alla manutenzione di alloggi ERP attualmente sfitti, per i quali è richiesto un consistente lavoro di ristrutturazione, aumentando così il numero di case popolari disponibili».