Fragilità, tabù, il viaggio: i temi del Festival del pensare contemporaneo
L'edizione 2025, dal titolo "Vite svelate", si svolgerà dall’11 al 14 settembre: 4 giorni, 200 ospiti, 80 eventi e 15 location sono i numeri della manifestazione
Elisabetta Paraboschi
|107 giorni fa

Cecilia Sala, Paolo Di Paolo, Francesco Bianconi dei Baustelle, Antonio Scurati, Concita De Gregorio, Michelangelo Pistoletto, Franco Arminio, Carlo Cottarelli. Ecco alcuni degli ospiti del nuovo Festival del pensare contemporaneo che si svolgerà a Piacenza dall’11 al 14 settembre. "Vite svelate" è il tema di questa terza edizione presentata a Palazzo Rota Pisaroni: 4 giorni, 200 ospiti, 80 eventi e 15 location sono i numeri della manifestazione.
«Sono diversi gli ospiti che approderanno a Piacenza - sottolineano i curatori Alessandro Fusacchia, Maura Gancitano e Andrea Colamedici - iniziamo giovedì sera con Nayt, uno degli interpreti più importanti del panorama rap, e proseguiamo con il polistrumentista Michelangelo Mercuri in arte Naip, le cantautrici Giulia Mei e Emma Nolde, Francesco Bianconi dei Baustelle, gli scrittori Melania Mazzucco, Enrico Brizzi e Antonio Scurati».
Da segnalare anche la collaborazione con il Post attraverso la rassegna stampa «Come sta il mondo?» con Luca Misculin e Eugenio Cau.
Fra i temi al centro del festival la fragilità, i tabù, i social, le culture pop, il viaggio: quest’ultimo tema sarà al centro dell’incontro con lo scrittore Bjorn Larsson su «Filosofia minima del pendolare».
«Il tema della fragilità sarà centrale in questo festival e sarà considerato un valore da mettere in evidenza e comprendere meglio - spiega il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi - sono previsti ospiti nazionali e internazionali che ci faranno cogliere aspetti che forse non siamo abituati a prendere in esame».
«Essere diventati un punto di riferimento nel panorama italiano per quanto riguarda il pensare contemporaneo è motivo di orgoglio - gli fa eco la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi - Rete Cultura Piacenza promuove il festival e lo fa in maniera concreta».
A chiudere, domenica sera, il premio internazionale pensare contemporaneo allo scrittore cileno Benjamin Labatut.