Molestata in Trebbia in pieno giorno. «Ero pietrificata»

Una ventenne era con il suo cane in riva al fiume a Rivergaro quando le sono stati rivolti commenti sessualmente espliciti. La ragazza si è rivolta ai carabinieri

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
July 26, 2025|2 giorni fa
Il fatto è stato segnalato ai carabinieri di Rivergaro
Il fatto è stato segnalato ai carabinieri di Rivergaro
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Ha preso su un libro, l’ha messo in borsa insieme al salviettone, ed è scesa in Trebbia a Rivergaro, nei pressi del parco giochi. Come tante altre volte. Con lei, solo il suo cagnolone. Sono le 17 di mercoledì: finalmente, pensa, un po’ di pace. Il fiume è trasparente. Chi arriva a darle fastidio, lo è molto meno: si avvicina con la scusa di sapere il nome del cane; lei - ventenne - risponde per educazione, ma lui non se ne va, e lei, che chiameremo Laura, inizia ad avere una brutta sensazione.
Neanche il tempo di realizzarla e lui le tocca la coscia: «Hai un livido, ti picchiano?». Lei si scosta infastidita, anche impaurita, arrabbiata, vuole che ‘sto tizio se ne vada subito: ma lui inizia a dirle frasi sessualmente esplicite, «uno schifo», riferisce lei quando si presenta in caserma dai carabinieri e racconta quel che è successo, non senza dover trovare la forza di respirare profondamente, perché resta scossa, parecchio. «Ero pietrificata», spiega. «Ora sto bene, ma resta la rabbia, perché mi chiedo se sia possibile non poter andare in Trebbia da sola senza finire oggetto dell’attenzione sgradita e morbosa di qualcuno. Ho detto al soggetto in questione che avrei chiamato i carabinieri, è andato avanti. Quando finalmente se n’è andato mi ha detto che ero razzista, perché era marocchino, ventenne, poco più grande di me. Ma io non sono razzista».
Nessuno ovviamente l’ha pensato: «E pensi che poco prima si era avvicinato un anziano, per chiedermi sempre del cane. Nulla di male, per carità, ma ha iniziato poi a chiamarmi "princess", e a dirmi perché io non fossi abbronzata. Il mio cane ha iniziato a ringhiare contro di lui».
La giovane invita gli uomini a riflettere: «Con le violenze che si sentono purtroppo ormai ogni giorno al tg, le donne hanno paura se si sentono avvicinate. Dovrebbero pensarci. Continuerò ad andare in Trebbia, sarebbe altrimenti una sconfitta, da donna, cambiare il mio stile di vita per uomini incapaci di stare nel proprio spazio. Però lo farò con più timore rispetto a prima, e non lo trovo giusto. Io cos’ho fatto, di male?». Niente.