Truffe online: 23 denunciati, sequestrati 128mila euro

Indagini dei carabinieri di Rivergaro: 77 episodi in tutta Italia, 12 nel Piacentino

Redazione Online
|37 giorni fa
Truffe online: 23 denunciati, sequestrati 128mila euro
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Una articolata attività d’indagine, che ha permesso di ricostruire 77 episodi di truffa online commessi in diverse province italiane, tra l’inizio del 2020 e la fine del 2022, dodici dei quali nel territorio piacentino, è stata conclusa dai carabinieri della Stazione di Rivergaro e coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza.
All’esito degli approfondimenti investigativi, il G.I.P. del Tribunale di Piacenza ha disposto il sequestro preventivo di oltre 128mila euro, somma ritenuta profitto dei reati ipotizzati.
L’indagine è nata dalle prime denunce raccolte dai militari di Rivergaro e si è sviluppata grazie a un costante lavoro di analisi e riscontro, anche grazie alle segnalazioni provenienti da più regioni, seguendo il flusso del denaro e documentando le condotte dei soggetti coinvolti. Sono stati svolti numerosi servizi di osservazione, acquisite immagini presso uffici postali e istituti di credito e sono stati eseguiti accertamenti bancari e postali, affiancati dall’analisi dei tabulati. Le perquisizioni hanno completato un quadro probatorio che ha consentito di delineare ruoli e responsabilità all’interno di un presunto sodalizio criminale.
Dalle attività di polizia giudiziaria è emerso un modus operandi collaudato: falsi annunci pubblicati su piattaforme di compravendita spingevano ignari acquirenti a versare denaro su carte prepagate e conti correnti intestati a prestanome; le somme venivano poi rapidamente prelevate o trasferite, rendendo complesso il tracciamento. La ricostruzione dei carabinieri evidenzia anche la struttura dell’organizzazione. Al vertice, secondo l’ipotesi accusatoria, operavano i capi e promotori che curavano il reclutamento dei complici, tenevano i contatti operativi e gestivano la regia dei pagamenti e dei ritiri di contanti. Accanto a loro agivano figure incaricate di accompagnare materialmente i complici nelle varie fasi operative: gli autisti, che garantivano spostamenti rapidi verso uffici postali, banche e sportelli ATM e presidiavano la consegna delle carte e il recupero del denaro.
Alla base della piramide si collocavano i prestanome, spesso reclutati in condizioni economiche difficili, che in cambio di piccoli compensi aprivano conti correnti o attivavano carte prepagate, fornendo anche la documentazione d’identità poi utilizzata per perfezionare le transazioni illecite. L’insieme dei riscontri ha consentito di distinguere con chiarezza questi ruoli e di attribuire a ciascuna figura il proprio contributo causale. Le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria sono 23: 18 uomini e 5 donne, tra i 30 e i 75 anni, residenti nelle province di Brescia e Bergamo (2 in provincia di Piacenza).