Banda di maranza accerchia un minore al party in piscina

L'episodio è stato segnalato al personale e ai carabinieri. Secondo quanto riferito, un giovane sarebbe stato costretto a spogliarsi. Rubati i buoni consumazione

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
June 24, 2025|23 ore fa
Auto dei carabinieri
Auto dei carabinieri
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La voce è quella di un genitore preoccupato, agitato, e che si chiede ormai da giorni se sia mai possibile una cosa del genere. «Mio figlio e altri ragazzi, suoi amici, sono stati accerchiati da venti giovani, poco più grandi di loro», spiega. Ci risiamo. Solito copione, cambia solo lo scenario che diventa estivo: una banda arrivata da chissà dove (pare dalla città) entra in piscina; seguono le minacce, e la richiesta che suona come un ordine, «O ci consegni i buoni consumazione, o...».
Quei ragazzi che sembrano non avere paura di niente - «Sono maranza», dice tra i giovanissimi chi li ha visti, stando all’aspetto e al modo di comportarsi e vestire - hanno forse solo qualche anno più delle vittime, minorenni piacentini come tanti altri studenti. Arrivata l’estate, l’altra sera decidono di uscire con gli amici: e la destinazione è stata uno schiuma party organizzato da una piscina della Valtrebbia.
Fa inorridire il fatto che i bulli ci sarebbero andati giù pesanti con altri ragazzini cui sarebbe stato chiesto addirittura di spogliarsi, per intimidirli. Ma su questo nessuno se la sente di parlare e confermare, perché c’è paura, sono poco più che bambini, e la banda avrebbe agito in modo compatto e tristemente "chirurgico", in pochi attimi, come già capitato altrove.
«Anch’io sono un genitore e quella sera c’erano davvero tante auto nel parcheggio. Eravamo tutti lì ad aspettare che uscissero i nostri figli, tranquilli», commenta un papà tra i presenti quella sera. E un altro aggiunge: «Io ho visto intervenire i carabinieri, subito. Spero vedano i filmati delle telecamere, queste sono bande che si spostano e agiscono facendo leva sulla forza numerica, del gruppo». «Ho segnalato quanto accaduto in piscina sia ai carabinieri sia al personale. Sono stati tutti molto disponibili. Speriamo non capiti ad altri», torna a dire il genitore di uno dei presi di mira.