Calendasco, ondata di solidarietà al sindaco insultato

Dopo i vandalismi omofobi alla panchina arcobaleno e le scritte rivolte contro il primo cittadino, c'è chi pubblica sui social un post con la scritta "Je suis Filippo Zangrandi". Telefonata dal prefetto Ponta e raffica di messaggi di sostegno da enti e associazioni

Redazione Online
May 25, 2025|31 giorni fa
Calendasco, ondata di solidarietà al sindaco insultato
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Dopo il doppio raid omofobo ai danni della panchina arcobaleno di Calendasco, piovono attestazioni di solidarietà al sindaco Filippo Zangrandi, divenuto lui stesso - nella seconda incursione - bersaglio di scritte ingiuriose. Una telefonata gli è arrivata domenica pomeriggio dal prefetto Ponta e messaggi di sostegno si sono moltiplicati da parte di enti e associazioni. Intanto sui social c'è chi ha pubblicato post su sfondo arancione con la scritta "Je suis Filippo Zangrandi".  Tra i primi a scendere in campo con prese di posizione pubbliche sono stati Arcigay, Alternativa per Piacenza (App), Comune di Borgonovo, Antonella Liotti di Libera e la sezione Anpi di Piacenza. 

Arcigay: «Non faremo mai un passo indietro, non ci fermeranno»

«Noi non faremo mai un passo indietro - fa sapere il direttivo Arcigay Piacenza Lambda - e siamo pronti a dipingere una, dieci, cento e mille panchine e giochi in nome dei diritti civili e contro le discriminazioni. Nessuna censura ci fermerà, così come abbiamo gridato in migliaia al Piacenza Pride». La manifestazione si è svolta sabato 24 maggio, il giorno precedente la seconda incursione.
«Chi vandalizza e insulta - prosegue Arcigay - è per l’odio e la divisione. Noi saremo sempre a fianco del sindaco Zangrandi e di tutte le persone che credono nell’amore e in una società più aperta e accogliente. Non ci fermerete».

ApP: «Una panchina arcobaleno in ogni comune»

Alternativa per Piacenza esprime sconcerto e punta il dito contro gli autori definendoli «seminatori di odio» e «vigliacchi». Nello stesso tempo manifesta «totale solidarietà e vicinanza» al sindaco Zangrandi. «Bene ha fatto a sporgere denuncia» osserva ApP ricordando la risposta corale data dei cittadini di Calendasco durante la ritinteggiatura della panchina dopo la prima incursione. «Cittadini che - aggiunge - a maggior ragione, saranno a fianco del proprio sindaco di fronte a questo ennesimo atto offensivo e violento. Ben sappiamo che nei prossimi giorni i "leoni da tastiera" e i seminatori di odio seriale si scateneranno sui social per ricordarci che ben altri sono i problemi e che in fondo nulla di grave è successo. Sappiano  che Alternativa per Piacenza, così come in occasione del riuscito Pride 2025, sarà sempre a fianco di coloro che si battono nella rivendicazione dei propri giusti diritti di cittadini, così come previsto dalla Costituzione e contro tutti coloro che dalla nostra Carta Costituzionale evidentemente si chiamano fuori».
I seminatori di odio - prosegue ApP - dimostrano di non avere rispetto nemmeno per il presidente della Repubblica «che su quella panchina a Calendasco trova incisa una sua frase di inclusione e rispetto della dignità degli esseri umani».
Da Alternativa per Piacenza parte un invito a tutte le amministrazioni comunali della Provincia, a cominciare dal capoluogo, perché manifestino la propria solidarietà al sindaco Zangrandi dando rapidamente corso all'installazione di panchine arcobaleno in tutti i comuni. Sarebbe, conclude ApP, «la risposta più giusta a chi con il suo atto vigliacco vuole colpire un simbolo di inclusione, rispetto, ascolto e lotta contro ogni discriminazione e contro il quale l'intera comunità si deve schierare in maniera ferma e decisa».  

Comune di Borgonovo: «Odio verso un segno di inclusione»

«Per la seconda volta in pochi giorni un bene pubblico, simbolo di rispetto, unione, accoglienza e inclusione, è stato deturpato» è il commento che l'amministrazione comunale di Borgonovo pubblica sulla sua pagina Facebook. Si tratta, viene osservato, di «un bene pubblico con un significato particolare, di inclusione verso la comunità LGBTQIA+, vandalizzato con un gesto di odio e chiusura».
Nel dichiarare la sua vicinanza alla comunità di Calendasco e al suo sindaco Zangrandi, l'amministrazione borgonovese precisa: «Non condanniamo il dissenso, se manifestato con criterio e rispetto. Condanniamo il gesto di chi non si prende la responsabilità dei propri comportamenti e lo fa in modo vile senza farsi riconoscere». Alla fine lancia al Comune di Calendasco un invito a «non mollare».

Liotti (Libera): «Mille sindaci come Filippo Zangrandi»

«Solo degli imbecilli» possono continuare a compiere atti del genere: questo l'amaro commento di Antonella Liotti di Libera, che esprime massima solidarietà e sostegno a Zangrandi, «una splendida persona che in questi anni mi ha dimostrato mille volte il suo impegno, la sua intelligenza, la sua sensibilità».
Liotti aggiunge: «Io dico sempre che ci vorrebbero mille sindaci come Filippo. Lui e la sua giunta sono "un esempio" e ricorda il continuo impegno dimostrato da Zangrandi e dall'amministrazione di Calendasco sui temi proposti da Libera nelle scuole. Liotti conclude con un'esclamazione: «Sono veramente arrabbiata. Basta!»  

Il gesto di un bimbo: luci arcobaleno ai piedi dei coristi

Al di là delle prese di posizione ufficiali, il sindaco Zangrandi ha ricevuto tante inattese dimostrazioni di solidarietà, con messaggi e anche gesti spontanei. Come quello di un bimbo che, nel tardo pomeriggio di domenica, durante un concerto de "I tasti neri" che si è tenuto a Calendasco nell'ambito della manifestazione "Star Bene", ha disposto una fila di luci dai colori dell'arcobaleno ai piedi dei coristi.