«Compost inquinato nei campi»: sequestrato un capannone a Castelvetro
Indagine della Dda su una ditta bresciana che tratta i rifiuti. Sarebbe stata riscontrata la presenza di plastiche, vetro e idrocarburi presenti in quantità superiore ai limiti di legge
Redazione Online
|1 mese fa

I carabinieri forestali all'interno di uno degli impianti coinvolti nell'indagine
Su terreni anche del Piacentino sarebbe stato distribuito compost inquinato da plastiche, vetro e idrocarburi presenti in quantità fino a dodici volte superiore rispetto ai massimi consentiti. È questa l’accusa mossa a un’azienda bresciana autorizzata a ritirare da diverse multiutility rifiuti vegetali per trasformarli in materiale organico con cui concimare i campi.

L’indagine dei carabinieri forestali di Brescia e Vobarno, con il supporto del radiomobile di Verolanuova, ha puntato la lente sulla società Sovea di Ghedi, che ha sede legale a Codogno e uno stabilimento a Castelvetro. Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia bresciana, gli impianti e il materiale trovato nei depositi sono stati posti sotto sequestro. Secondo quanto appreso, i sigilli sono stati posti anche al capannone di Castelvetro, nelle campagne al confine con Monticelli.
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