Fiorina, 100 anni a fare del bene: nuovo gesto di solidarietà

A Ca' Susanna di Lugagnano festa di compleanno con amici e parenti da Londra e dal Canada. Un assegno da 5mila euro a Insieme per l'Hospice

Federica Duani
August 9, 2025|1 giorno fa
La centenaria Fiorina Camorali consegna l'assegno a Sergio Fuochi, presidente dell'associazione Insieme per l'Hospice - © Libertà/Federica Duani
La centenaria Fiorina Camorali consegna l'assegno a Sergio Fuochi, presidente dell'associazione Insieme per l'Hospice - © Libertà/Federica Duani
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«Non fare del male e, se puoi, fai del bene»: un ritornello resiliente per Fiorina Camorali, bisnonna centenaria. Ha un sorriso allegro e contagioso, da focolare, mentre ripercorre la sua vita e festeggia il traguardo dei 100 anni con parenti e amici a Ca’ Susanna in Val Chiavenna (Lugagnano). Ci sono anche i parenti da Londra e dal Canada e amici dal Trentino.
Musica, fuochi d’artificio, fette di salame tagliate «spesse, non sottili come quando c’era miseria», specifica Fiorina, e un gesto di solidarietà. Una raccolta fondi da 5mila euro donati all’associazione Insieme per l’Hospice Ets di Piacenza: venerdì 8 agosto la centenaria ha consegnato l’assegno gigante al presidente Sergio Fuochi. «Dopo tanti sacrifici, oggi mi sento proprio una regina: non ci manca niente. E la vita, l’ho sempre presa per la cuffia», dice Fiorina. Nata a Prato Ottesola a "La Gerra", tre fratelli (Antonio, Giovanni e Mario) e una sorella (Rosetta) a Ca’ Susanna vive dal 1951, perché il 29 dicembre di quell’anno sposò Angelo Inzani. «Prima delle nozze fu deportato in Germania, dopo aver combattuto come soldato nella seconda guerra mondiale: per fortuna tornò. Il primo gelato? Sicuramente me lo comprò lui!».
Fiorina Camorali festeggia i 100 anni tra parenti e amici
Fiorina Camorali festeggia i 100 anni tra parenti e amici
Fiorina poi racconta di aver fatto la terza elementare, «ma per andare a scuola a Lugagnano dovevo attraversare a piedi boschi al buio: così iniziai subito a lavorare». Anni da contadina, sveglia alle cinque per mungere le mucche, canticchiava poco ma "Quel mazzolin di fiori" era un irrinunciabile; la spesa al mercato a Lugagnano per comprare «poco eh, olio e sale». La prima volta al cinema con la scuola: «Entrai ed era così grande che istintivamente feci il segno della croce, pensando di essere in chiesa: non ho mai mancato la messa». Dagli anni ‘60 Angelo espande l’azienda, acquistando qualche trattore in più e iniziando a produrre vino rosso, con la voglia di dare al figlio Gianluigi la possibilità di scegliere il proprio futuro.
Fiorina Camorali con il figlio Gianluigi Inzani
Fiorina Camorali con il figlio Gianluigi Inzani
Non sono mancati viaggi all’estero per Fiorina, qualche anno fa in visita ai parenti di Londra: «Prima volta in aereo. Mio figlio continuava ad avvisarmi di probabili fastidi allo stomaco: io ero tranquillissima ma le cognate in effetti stavano male, così ho mangiato anche le loro porzioni». Fiorina ama fare la calza e le passeggiatine dopo pranzo, «dice un milione di rosari ed è una gran donna», aggiunge Gianluigi. Ha vissuto 36.500 giorni e il segreto è «vivere un giorno dopo l’altro, lasciando il posto al domani», confessa Fiorina, che se si potesse mangerebbe sempre anolini.