Via X Giugno, pressing per trasformare tutto l'ecomostro in garage

Negoziato tra il Comune e l’immobiliare che a dicembre ha rilevato il fabbricato all’asta avendo in programma tre piani di residenze

Gustavo Roccella
Gustavo Roccella
July 17, 2025|18 giorni fa
Il fabbricato in via X Giugno con penzolante il pannello commerciale collocato nell'inverno scorso
Il fabbricato in via X Giugno con penzolante il pannello commerciale collocato nell'inverno scorso
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Garage nel seminterrato e appartamenti nei tre piani sopra. Questa l'informativa commerciale che, in un maxi pannello affisso sulla facciata con tanto di render progettuale del futuro palazzo residenziale, lo scorso febbraio ha dato la società milanese che nel dicembre 2024 aveva acquisito all'asta il cosiddetto ecomostro di via X Giugno. A distanza di cinque mesi quell'affissione è desolatamente penzolante sotto l'effetto degli agenti atmosferici. E se viene lasciata così, è forse anche perché sul che cosa fare dell'edificio è in corso un negoziato tra Comune e proprietà. Il primo preme per destinarlo interamente ad autorimessa, togliendo cioè di mezzo il residenziale; la seconda si è dichiarata disponibile al confronto fermo restando che la sua priorità va alla convenienza economica dell’operazione.
Mercoledì 16 luglio era in programma una riunione tra le parti a Palazzo Mercanti. Per la immobiliare milanese ha partecipato Tiziano Muzza che, interpellato da “Libertà” prima dell’incontro, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Si è limitato a confermare la preferenza del Comune per la riconversione interamente a parcheggi, rimarcando il preminente interesse dell'operatore privato per il ritorno economico. Da questo punto di vista la destinazione ad autosilos, che era la prevalente funzione prevista all’epoca della costruzione negli anni ’70, potrebbe avere il vantaggio di costi di ristrutturazione meno onerosi di un intervento residenziale, anche se Muzza ha fatto notare lo stato di completo ammaloramento dell’esistente rampa di accesso.
Se il ragionamento verte naturalmente su parcheggi pubblici a pagamento, è plausibile che un terreno negoziale si giochi su una porzione di garage da collocare sul mercato privato (vendita e/o locazione). Ma nemmeno si può escludere che nella trattativa entri la possibilità di mantenere una quota di residenziale o commerciale/terziario.
Il fabbricato di via X Giugno, in disuso e progressivo degrado dagli anni ’90, ha una superficie complessiva di 4mila mq distribuiti su quattro piani. Un progetto datato 2016, rimasto sulla carta, prevedeva una quindicina di alloggi, uffici, negozi e un’autorimessa interrata da 50 box. Nel corso del tempo si sono alzate, soprattutto tra i residenti della zona, le aspettative per la riqualificazione di un edificio invaso di vegetazione infestante, regno dei topi e meta di senzatetto. E un’aspettativa ulteriore ha riguardato la funzione da assegnare al fabbricato. Sebbene quando venne concepito i propositi della proprietà fossero diversificati, l’edificio è stato a più riprese indicato come sede ideale per un ampio parcheggio a beneficio di un centro storico affamato di spazi auto. Oltretutto, con la partita del posteggio interrato di piazza Cittadella a lungo arenata nelle tribolazioni dell’appalto, c’è chi la soluzione del fabbricato di via X Giugno l’aveva valutata una naturale alternativa: più economica ed ecologica e di capienza non inferiore visto che, a fronte dei 250 posti auto là programmati, nell’ecomostro se ne potrebbero ricavare altrettanti.
Lo scorso dicembre a immobile appena venduto, il consiglio comunale ha votato all’unanimità un indirizzo di Massimo Trespidi (civica di centrodestra) per intavolare con la nuova proprietà un dialogo volto a ricavare il maggior numero possibile di parcheggi a uso pubblico. La stessa sindaca Tarasconi si era detta a favore di una riconversione a parcheggi, sempre però tenendo conto della sostenibilità economica per il Comune. Il confronto con la proprietà ora è in corso. Con il mirino puntato di Italia Nostra che a più riprese ha esortato il Comune a «garantire la destinazione dell’edificio a parcheggi pubblici».