Balliamo e cantiamo a spasso nel tempo con Doc e Marty McFly

“Ritorno al futuro” diventa un musical per festeggiare i 40 anni. Il regista giura: «Nessun sequel o remake finché sarò vivo»

Massimo Cavozzi
July 16, 2025|27 giorni fa
Una scena tratta dal musical ora in tour in mezzo mondo
Una scena tratta dal musical ora in tour in mezzo mondo
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Durante le mie vacanze a New York mi sono tolto uno sfizio: assistere per la prima volta ad uno spettacolo a Broadway. Avrei potuto scegliere uno dei grandi classici in scena nella Grande mela, ma è bastato vedere il cartellone pubblicitario in Times Square dedicato al musical di “Ritorno al Futuro” per non avere dubbi sulla scelta. Chi mi conosce sa la mia grande passione (e ossessione) per la trilogia creata da Bob Gale e Robert Zemeckis nell’ormai lontano 1985. I due hanno approvato il musical, anche perché senza il loro ok, nulla a tema “Back to the future” può essere, fortunatamente aggiungo io, essere realizzato.
Dal grande schermo al palcoscenico, la trasposizione è fedele quanto basta al copione cinematografico, complici le battute iconiche, i ritmi serrati e la messa in scena in grande stile, fatta di effetti speciali, di una scenografia che non ha badato a spese, mapping video su tutto il teatro e una roboante colonna sonora live.
Alcuni particolari della sceneggiatura sono stati leggermente modificati, un po’ perché sul palcoscenico non avrebbero funzionato e sarebbero stati complicati da replicare e come Bob Gale ha dichiarato “se non puoi farlo bene, non farlo affatto”.
Le musiche eseguite magistralmente e rigorosamente live da un’orchestra sinfonica, includono le quattro iconiche canzoni del film: “The power of love”, “Back in time”, “Earth angel” e “Johnny B. Goode”. Non può chiaramente mancare il brano strumentale scritto da Alan Silvestri, che insieme a Glen Ballard ha contributo con altre 16 canzoni originali, scritte appositamente per la versione teatrale.
Le scenografie che si scambiano velocemente tra loro in una manciata di secondi portano lo spettatore a Hill Valley, in un viaggio temporale insieme a Marty McFly dagli anni ’80 a quelli del 1955 e viceversa.
Il cast è eccezionale, partendo da Rogert Bart (già visto in “American Gangster”, “The Producer” e in numerose serie televisive) che impersona Doc Emmet Brown, dove esprime tutta la sua follia, genialità ed ilarità in scena. Ci si accorge subito della sua grande esperienza sui palchi di Broadway, dove ad esempio, ha interpretato il personaggio del Dr. Frederick Frankenstein nella rappresentazione di “Frankenstein Junior” di Mel Brooks.
Casey Likes è Marty McFly, un giovane, ma ormai veterano di Broadway, reduce dal successo di “Almoust Famous”, talmente bravo da riprodurre fedelmente la voce e le movenze di Michael J.Fox, dimostrando di essere un cantante di tutto rispetto.
Tutto il resto del cast a partire da Evan Alexander Smith che è un esilarante George McFly riesce a coinvolgere lo spettatore e rendere credibile questa trasposizione di quello che è considerato a furore di popolo uno dei migliori film della decade anni ’80.
Sì, perché proprio questo mese il primo film compie 40 anni, diciamolo portati alla grande, gli effetti speciali del film sono invecchiati benissimo, così come il ritmo e la colonna sonora, aspettiamoci quindi un ritorno nelle sale, una nuova riedizione del cofanetto bluray ed eventi a tema realizzati da tutti i fan club sparsi nel mondo. E grazie a dio sia Robert Zemeckis che Bob Gale hanno messo un veto su qualsiasi tentativo di sequel, reboot o remake, così da mantenere “intatta” la trilogia. Zemeckis recentemente ha dichiarato: «Non ci sarà un quarto film finché non saremo morti io e Bob Gale, poi sono sicuro che lo faranno, a meno che non ci sia un modo in cui le nostre proprietà possano impedirlo. Voglio dire, per me è scandaloso, soprattutto perché è un bel film. È come dire, facciamo un remake di “Quarto potere (Citizen Kane)”, chi ci darà il ruolo di Kane? Che follia, che follia è questa? Perché qualcuno dovrebbe farlo?».
Alla fine, non posso che essere d’accordo con Zemeckis, “Ritorno al Futuro - Parte III” ha concluso in modo soddisfacente il viaggio nel tempo di Marty McFly e Doc Brown, senza lasciare porte aperte a un sequel forzato e a rischio flop. E se volete festeggiare i 40 anni del film con stile regalatevi l’esperienza di vedere il musical ora in tour in mezzo mondo, come me esclamerete alla fine: «Grande Giove che spettacolo!!».