Cane morto, Brambilla assicura: «Ci costituiremo parte civile»
La parlamentare presidente dell'associazione animalista sul caso dell'animale deceduto a Piacenza
Redazione Online
August 3, 2025|2 giorni fa

La parlamentare Michela Vittoria Brambillla, promotrice della legge che ha rafforzato la tutela degli animali in Italia, introducendo pene più severe per i reati di maltrattamento e abbandono
«La morte di un cane Amstaff, strozzato dalla sua stessa catena o disidratato è intollerabile: grazie alla legge Brambilla il tempo dell’impunità è finito. Per questo, con la nostra Lega Italiana difesa animali e ambiente che mi onoro di presiedere, saremo parte civile al processo per assicurarci che la legge che porta il mio nome venga applicata nella misura più severa possibile».
A dirlo la parlamentare Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, commentando la notizia - riportata da "Libertà" - di un Amstaff deceduto mentre era legato a una catena: il povero cane è stato ritrovato già senza vita dai vigili del fuoco e dai volontari di un’associazione animalista, allertati da alcune segnalazioni, in un’area privata della periferia di Piacenza.
Nei prossimi giorni verrà effettuato l’esame necroscopico dell’animale per chiarire le cause del decesso anche se appare chiaro, dagli accertamenti, che siano legate all’incuria da parte del proprietario, un 28enne del luogo, che secondo le ricostruzioni avrebbe lasciato il cane in una protratta condizione di abbandono.
«Si tratta di un evidente caso di uccisione, reato per cui la legge Brambilla prevede fino a quattro anni di carcere e 60mila euro di multa, sempre abbinati. Ci assicureremo che la persona responsabile della terribile morte di questo povero Amstaff non la passi liscia e la paghi cara. In quest’estate caratterizzata, purtroppo, dalla violenza contro gli animali non smetteremo di batterci per far applicare ovunque, con rigore, la Legge Brambilla, la norma che riconosce gli animali, esseri senzienti, come portatori di diritti e punisce con severità chi fa loro del male. I crimini contro gli animali non sono più reati di serie B: il tempo dell’impunità è finito».