Il melograno in fiore, un albero scultura nelle aiuole di città
Fiori rossi nel cortile della galleria Ricci Oddi e nella (pedonale) Piazza Duomo
Dea De Angelis
May 16, 2025|40 giorni fa

Melograno-scultura nel cortile della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi © Libertà/Dea De Angelis
Fiori rossi si intravedono in questi giorni di metà maggio in un albero scultura, non monumentale ma da un quarto di secolo sta al centro di un’aiuola di un edificio di prestigio, la Galleria Ricci Oddi di via San Siro. Un luogo attrattivo per i cittadini e per i turisti della città, noto al mondo intero - lo ricordiamo - per il ritrovamento nel 2019 del quadro “Ritratto di signora” di Gustav Klimt. La galleria d’arte moderna è stata chiusa nel 1997 per lavori di restauro e ha riaperto a dicembre del 2001. Oltre ai locali da utilizzare per mostre temporanee e a un’aula didattica dedicata al pittore Giuseppe Sidoli, che fu il primo direttore della Galleria (1931-1967) anche il giardino nel chiostro è stato rinnovato sotto la direzione degli architetti Anna Maria Scaravella e Marina Mezzadri, nel rispetto dei disegni di Giulio Ulisse Arata.
Fu infatti proprio l’architetto Arata a riprogettare l’edificio negli anni ‘30 sui resti di un antico monastero. Tra le innovazioni significative nell’aiuola centrale di questo prestigioso giardino, è stato posizionato un albero-scultura, un melograno, unica decorazione vegetale scelta apposta per esaltare il cortile porticato. Il melograno è una pianta da frutto anche ornamentale originaria dell’Afghanistan, alloctona ed esotica, che può assumere l’aspetto di un piccolo albero con il tronco spesso a forma contorta. Lo vediamo in questi giorni di maggio con i suoi sfavillanti fiori rossi nascosti tra la chioma verde. Solo in pieno autunno la pianta si distinguerà per le melegrane, i suoi frutti. Quest’albero mostra la sua bellezza come fosse una scultura naturale ed è stato spesso anche d’ispirazione artistica. Affascinò persino Pablo Picasso, fondatore del Cubismo, che nel 1911, a Parigi, dipinse “Grenade, verre et pipe” (“Melograno, vetro e pipa”).
Fu infatti proprio l’architetto Arata a riprogettare l’edificio negli anni ‘30 sui resti di un antico monastero. Tra le innovazioni significative nell’aiuola centrale di questo prestigioso giardino, è stato posizionato un albero-scultura, un melograno, unica decorazione vegetale scelta apposta per esaltare il cortile porticato. Il melograno è una pianta da frutto anche ornamentale originaria dell’Afghanistan, alloctona ed esotica, che può assumere l’aspetto di un piccolo albero con il tronco spesso a forma contorta. Lo vediamo in questi giorni di maggio con i suoi sfavillanti fiori rossi nascosti tra la chioma verde. Solo in pieno autunno la pianta si distinguerà per le melegrane, i suoi frutti. Quest’albero mostra la sua bellezza come fosse una scultura naturale ed è stato spesso anche d’ispirazione artistica. Affascinò persino Pablo Picasso, fondatore del Cubismo, che nel 1911, a Parigi, dipinse “Grenade, verre et pipe” (“Melograno, vetro e pipa”).

Non conoscete questo albero? E’ presente in altri angoli della città: giardini storici e spazi pubblici o della provincia: giardini privati e giardini dei Castelli del Ducato. Nelle due aiuole di Piazza Duomo, da inizio settimana isola pedonale, sono stati posizionati alberi di melograno, tre in tutto, separati dalla restante piantumazione a carpini del perimetro della piazza. Se invece volete vedere l’esemplare che da un quarto di secolo ha messo radici alla Galleria Ricci Oddi nei mercoledì di maggio – come già riportato nella cronaca del nostro giornale - chi lo desidera potrà concedersi una pausa pranzo nel cortile dell’ex edificio monastico, dove in origine si faceva il bucato e che oggi si presenta con geometrie precise (“parterre”) con colonne in granito, aiuole e… il nostro melograno-scultura centrale. Il giardino della Galleria che si affaccia anche sullo Stradone Farnese con secolari alberi (cedri e magnolie), apre al pubblico per la prima volta nella sua storia a chi partecipa alle visite guidate settimanali e a tema condotte dalla direttrice Lucia Pini.
