Ecco perché Italian Brain Rot non ha inventato nulla (eppure piace)
L'umorismo surreale e nonsense è alla base della nuova tendenza social del momento. Ma è davvero la prima a farla su larga scala?
Fabrizia Malgieri
May 24, 2025|32 giorni fa

L'umorismo nonsense di Italian Brain Rot
Negli anni Ottanta c’erano gli Sgorbions, nel 2025 si chiamano Italian Brain Rot. Ad unirli è un umorismo nonsense, dove il primo nasceva dall’idea di qualche illustratore folle, con uno spirito artistico tra il disgustoso e l’originale; nel secondo è frutto di qualche prompt dettato da un essere umano ad un’intelligenza artificiale per dare vita a meme stupidi e senza alcuna logica. Nulla di nuovo, direte voi, anche se sembra che questa nuova tendenza dell’Italian Brainrot – letteralmente “marciume cerebrale italiano”, che spopola oramai da alcune settimane – abbia inventato un nuovo modo di far ridere e in cui gli utenti si sfidano a colpi di immagini demenziali. Dalla testa di coccodrillo infilata in un caccia-bombardiere fino allo squalo con scarpe Nike blu che canta «trallallero trallallà», il trend del Brain Rot sta invadendo i feed delle diverse piattaforme social, lasciando agli utenti una grande libertà di immaginazione nel dare vita ad opere digitali senza alcun senso.

Ma in cosa consiste questa nuova mania? Partiamo dalle basi: che cosa si intende per Brain Rot? Secondo la Oxford University Press, che ha inserito questo termine tra le parole dell’anno per il 2024, si tratta di uno slang ormai molto popolare tra i giovanissimi, con cui si fa riferimento a tutti quei contenuti audiovisivi che, nonostante non abbiano un apparente significato o un particolare senso artistico, hanno comunque la grande capacità di affascinare i loro fruitori, i quali condividono in modo compulsivo sia le loro creazioni sia quelle di altri “autori” (le virgolette sono necessarie in questo caso). Nello specifico, però, l’Italian Brain Rot è una rivisitazione di questo trend in salsa italica, dove immagini grottesche e/o video demenziali sono accompagnati da alcune filastrocche tipiche (non sempre adatte ai minori) del nostro Paese. A dare il via a questa tendenza è stato proprio il già citato video, ideato dall’utente @eZburger401 su TikTok (poi bannato dalla piattaforma), con protagonista uno squalo antropomorfo con scarpe da tennis blu, che canta la popolare canzoncina “Trallallero Trallallà” con una voce generata attraverso l’intelligenza artificiale. E non sorprendono i numeri che il filmato è stato in grado di generare in appena poche settimane: oltre 3 miliardi di visualizzazioni in tutto il mondo. Ovviamente, il filmato ha subito generato una quantità infinita di copie che ne hanno intercettato lo spirito, dando vita a un filone di prodotti surreali, che giocano con la totale incompatibilità e la natura illogica dei diversi accostamenti.

Ma è davvero così? Forse nei primissimi casi di Italian Brain Rot, la (non)logica era proprio quella di shockare, incuriosire e talvolta turbare attraverso l’avvicinamento di situazioni e oggetti tra loro senza alcun senso. Tuttavia, nell’esatto istante in cui il trend ha iniziato a “maturare”, c’è chi ha iniziato a conferire una vena più ideologica a queste immagini: “Bombardiro Crocodilo”, ad esempio, è un evidente riferimento ai conflitti geopolitici reali, a partire da quello che si sta consumando a Gaza. C’è chi parla di satira politica o persino di “post-ironia”, una sfumatura umoristica che travalica le barriere del sarcasmo, in cui diventa difficile cogliere la differenza tra realtà e finzione. Nel dubbio, Italian Brain Rot resta un fenomeno che intende più divertire che mandare messaggi o costruire critiche sociali, e in fin dei conti va bene così. È tuttavia importante prestare attenzione ai suoi contenuti, dal momento che spesso alcuni di questi filmati possono contenere imprecazioni che sfociano talvolta anche in motti blasfemi. Proprio in virtù dei rischi annessi a questi contenuti audiovisivi, di facile appeal soprattutto sui minori – i quali spesso, in modo inconsapevole, ripetono frasi tratte da questi video – la piattaforma Youtube Kids (la divisione del colosso video di Google pensata per i giovanissimi) ha dovuto prendere seri provvedimenti: infatti, dopo aver esaminato attentamente i contenuti, sono stati rimossi alcuni video da YouTube Kids per bloccarne la visione. Tuttavia, nonostante il costante impegno da parte del gigante tech nel verificare i contenuti e rimuovere quelli che non rispettano le sue linee guida, il consiglio per i genitori è di affiancarsi ai più piccoli durante la visione di contenuti audiovisivi. Raccomandazioni a parte e nonostante la sua popolarità capillare, Italian Brain Rot non ha inventato nulla o, quanto meno, non fa nulla di più o nulla di meno di quanto sia già stato detto, raccontato, ironizzato da altre forme di contenuto, magari con un piglio decisamente più brillante – o semplicemente, con la voglia di far ridere nel modo più innocuo e insensato possibile.
TIKTOK COME CAROSELLO: TUTTI A NANNA ALLE 22 PER GLI ACCOUNT UNDER 18
Niente più nottate su TikTok a “scrollare” in modo compulsivo: per i giovanissimi sono in arrivo restrizioni importanti sull’uso della piattaforma in fascia notturna. Dalle 22 in poi, infatti, il social media impedirà la visione di contenuti agli utenti under 18, proponendo invece video con tecniche di rilassamento e meditazione. L’iniziativa, al momento ancora in fase sperimentale, si chiama “Meditation in Sleep Hours” e verrà integrata come impostazione predefinita per tutti gli utenti di TikTok che hanno meno di 18 anni. Come spiega la stessa compagnia attraverso un comunicato stampa ufficiale: “La meditazione consapevole può migliorare la qualità del sonno. Se un adolescente decide di rimanere connesso dopo le 22, il suo feed verrà sostituito da un esercizio pensato per favorire il rilassamento. Nei nostri test, il 98% degli adolescenti ha deciso di continuare a mantenere attiva questa funzionalità”. Un’iniziativa, quella promossa da TikTok, che si inserisce in un programma di benessere digitale più ampio, volto a contrastare la dipendenza dallo schermo soprattutto nei più giovani: già da tempo, infatti, il colosso ha già introdotto funzioni come limiti giornalieri, notifiche di pausa per gli under 18 e rimosso i filtri di bellezza per i minori – oltre ad una promessa di inibire l’accesso agli utenti di età inferiore ai 13 anni, come richiesto da tempo. Non solo i giovanissimi: la buona notizia è che questa opzione verrà resa disponibile anche per gli adulti, i quali però devono attivarla manualmente selezionando l’apposita opzione nelle impostazioni. Un’iniziativa interessante, senza dubbio, che mira ad avere un rapporto più responsabile con le tecnologie digitali.
