Politecnico, ricercatori da 15 Paesi: «La nostra sede esempio di riuso»
Si è tenuta a Piacenza la conferenza internazionale su materiali per l’ingegneria
Donata Meneghelli
July 22, 2025|19 giorni fa

Studenti al meeting internazionale del Politecnico di Piacenza - FOTO MENEGHELLI
Il polo piacentino del Politecnico di Milano è stato scelto come sede di una conferenza internazionale, per la sua posizione strategica. Per cinque giorni si riuniscono a Piacenza ricercatori di 15 Paesi del mondo, tra cui Italia, Cina, Portogallo e Regno Unito, le cui università sono particolarmente impegnate sui temi dei materiali compositi (muratura, legno, fibre di carbonio per i rinforzi strutturali).
Si è trattato infatti della quarta edizione della Conferenza internazionale su acciaio e materiali compositi per l’ingegneria, ospitata nelle passate edizioni ad Ancona e a Lecce. Il convegno ha riscosso successo nel mondo accademico: una settantina le ricerche presentate.
È stato organizzato da Gabriele Milani, docente di Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Milano ed Erica Magagnini, docente di Tecnica delle Costruzioni all’Università Politecnica delle Marche, col prezioso aiuto del gruppo di ricerca del professor Milani.
Alessandro Gandolfi, dottorando piacentino e componente del comitato organizzativo, spiega che «per ragioni logistiche la scelta del luogo è ricaduta sulla sede di Piacenza del Politecnico, in particolare il campus Arata in via Scalabrini. Oltre alla comodità rispetto alla sede milanese, si è data visibilità alla sede territoriale. Quella piacentina è infatti un esempio vivente di riuso di spazi dismessi nel centro cittadino, in coerenza coi temi portati da tanti ricercatori sul recupero e rinforzo dell’architettura esistente ».
Un esempio? «Il docente Bahman Ghiassi dall’università di Birmingham - spiega Gandolfi - ha applicato il machine learning (algoritmo di apprendimento automatico) all’analisi strutturale di materiali complessi come la muratura, per ottenere analisi veloci partendo da immagini delle strutture esistenti. Francesco Clementi (Politecnica March) ha presentato un’analisi sismica di una torre campanaria di Accumoli, colpita dal terremoto del 2016, che sfrutta un software comunemente usato per i videogiochi». Altro docente di spicco, Francesco Tornabene dell’università del Salento, ha portato una ricerca sulla modellazione di materiali avanzati per capire l’influenza reciproca delle proprietà dei materiali sotto carico. «Abbiamo poi avuto lavori su alcuni casi studio: dalla stessa Piacenza a Comacchio, fino a Mumbai e Yangzhou. E poi Matelica, Napoli. Si è parlato anche di modellazione digitale, assistita dall’IA», spiega Gandolfi. La conferenza si è conclusa con la premiazione di due dottorande: la piacentina Natalia Pingaro e Martina Buzzetti di Rho.