Il ginkgo biloba: storia di un albero preistorico dalla Cina alle nostra città
Lo volle anche Giuseppe Verdi nel parco di Villa Sant'Agata a Villanova
Dea De Angelis
June 13, 2025|12 giorni fa

Gingko Biloba© Libertà/Dea De Angelis
Storia di un albero scritta dall’albero stesso. Raccontiamo oggi del ginkgo biloba, pianta persino definita “fossile vivente” tanto lontane sono le sue radici. Difficile non riconoscerla per la caratteristica forma a ventaglio della foglia, bilobata come suggerisce il nome stesso della pianta. E’ l’unico albero con una sola denominazione. Nessun nome comune, volgare. Solo ginkgo biloba. Piantiamo alberi con l’intenzione di rendere migliore l’ecosistema urbano e quindi migliorare l’ambiente dove viviamo. Aver introdotto in Europa il ginkgo ormai due secoli fa, ha permesso a questa pianta preistorica ed esotica di sopravvivere all’estinzione. Era diffuso milioni di anni fa ed oggi, se non fosse stato coltivato nelle dimore di delizia in Oriente, sarebbe presente solo in piccoli spazi ecologici. Lo volle anche Giuseppe Verdi, compositore di fama internazionale, che nella sua storica residenza di Sant’Agata decise di piantarne un esemplare oggi secolare.
A Villa Verdi il ginkgo si rispecchia in un laghetto artificiale a forma di chiave di violino. In che condizioni sarà il giardino e quindi il ginkgo del compositore? Domandarlo è lecito considerato che la sua casa-museo, da qualche anno, resta chiusa al pubblico. Una buona volta quindi l’uomo non è responsabile di una minaccia a un qualsivoglia vivente ma, grazie alla sua azione – piantare esemplari – ha permesso a questa meraviglia di diffondersi e “vegetare”. Lo troviamo nell’elenco degli “alberi per la città” della Regione Emilia-Romagna, consultabile - come già scritto in questa rubrica – sul Sito della Regione. Nella scheda descrittiva si legge la sua elevata capacità di stoccaggio dell’anidride carbonica, l’intolleranza alla siccità e, lo aggiungiamo noi, la sua bellezza che vi mostriamo in scatti rubati in alcuni angoli della città e della provincia.
A Villa Verdi il ginkgo si rispecchia in un laghetto artificiale a forma di chiave di violino. In che condizioni sarà il giardino e quindi il ginkgo del compositore? Domandarlo è lecito considerato che la sua casa-museo, da qualche anno, resta chiusa al pubblico. Una buona volta quindi l’uomo non è responsabile di una minaccia a un qualsivoglia vivente ma, grazie alla sua azione – piantare esemplari – ha permesso a questa meraviglia di diffondersi e “vegetare”. Lo troviamo nell’elenco degli “alberi per la città” della Regione Emilia-Romagna, consultabile - come già scritto in questa rubrica – sul Sito della Regione. Nella scheda descrittiva si legge la sua elevata capacità di stoccaggio dell’anidride carbonica, l’intolleranza alla siccità e, lo aggiungiamo noi, la sua bellezza che vi mostriamo in scatti rubati in alcuni angoli della città e della provincia.
