Tre chiese, un unico santo: «Antonio venerato da tutti»
Siglata dal vescovo la fusione di S.Francesco, S.Pietro, S.Maria in Gariverto. Cevolotto: «Meno preti e meno fedeli, ci raggruppiamo»
Thomas Trenchi
June 14, 2025|11 giorni fa

Non è solo una riorganizzazione formale, ma l’esito concreto di un lungo percorso ecclesiale e comunitario. La nascita della nuova parrocchia di Sant’Antonio da Padova, nel cuore del centro storico di Piacenza, segna un passaggio cruciale per la diocesi e per i fedeli cittadini. Oggi pomeriggio, alle 18.30 nella chiesa di San Pietro in via Carducci, monsignor Adriano Cevolotto, vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio, ha presieduto la celebrazione ufficiale che ha sancito la costituzione della nuova realtà pastorale. Contestualmente, sono state soppresse tre parrocchie storiche: San Francesco, San Pietro e Santa Maria in Gariverto (inclusa la chiesetta di San Donnino).
Una decisione importante, frutto di oltre vent’anni di cammino condiviso tra le comunità, avviato dal compianto don Giuseppe Frazzani e proseguito da don Ezio Molinari, che resterà alla guida della nuova parrocchia. Un cero con tre fiammelle — simbolo delle tre comunità originarie — è stato acceso e portato sull’altare, mentre una reliquia di Sant’Antonio da Padova è stata collocata nella chiesa.
“È un processo motivato dal bisogno di pensare a una comunità unica, senza mantenere la divisione storica delle parrocchie, specie in un contesto urbano così particolare” ha spiegato monsignor Cevolotto. Il vescovo ha anche sottolineato come Sant’Antonio da Padova sia stato scelto come riferimento spirituale, perché già presente nella tradizione di tutte e tre le chiese. Motivazioni pratiche accompagnano quelle pastorali: la carenza di sacerdoti e la diminuzione della partecipazione dei fedeli hanno spinto verso una riorganizzazione che renda più efficiente e sostenibile la vita comunitaria. La nuova parrocchia sarà dunque affidata a una sola “regia” pastorale, quella di don Ezio Molinari. "Le celebrazioni non saranno pensate solo per garantire un certo numero di messe, ma prevederanno una turnazione tra sabato e domenica nelle diverse chiese, in base alle decisioni che verranno prese" ha chiarito Cevolotto.