Gli amministratori scrivono al vescovo: insieme per Piacenza
La lettera unitaria di giunta e capigruppo a monsignor Cevolotto nel segno di un impegno condiviso dopo la visita pastorale. "Società fragile, non vogliamo lasciare indietro nessuno"
Redazione Online
August 9, 2025|1 giorno fa

Il 20 gennaio scorso il consiglio comunale ha ospitato il vescovo Adriano Cevolotto
E’ firmata “Comune di Piacenza”, la lettera condivisa da tutti i capigruppo consiliari, dalla presidente dell’assise cittadina Paola Gazzolo, dalla sindaca Katia Tarasconi e dalla giunta comunale, indirizzata al vescovo monsignor Adriano Cevolotto in seguito all’impegno assunto in tal senso, in occasione della visita pastorale del 20 gennaio scorso in municipio.
La nota, la cui stesura è stata affidata alla presidente della Commissione 3 Tiziana Albasi, esprime la condivisione delle sfide che monsignor Cevolotto aveva evidenziato nel suo intervento, con particolare attenzione all’emergenza abitativa che riguarda innanzitutto le fasce più fragili della popolazione e le nuove povertà, richiedendo una risposta corale e coesa della comunità. In primo piano anche la centralità dei giovani e dell’equità intergenerazionale, così come il valore della continuità amministrativa e dell’impegno per un costante miglioramento nell’accompagnare i cambiamenti sociali che caratterizzano il nostro tempo.
Il testo integrale della lettera
Monsignor Adriano,
con questa lettera, innanzitutto, Le rivolgiamo un ringraziamento per l’opportunità di condividere riflessioni su questioni sociali e morali che caratterizzano questo nostro tempo, e quindi anche la comunità piacentina, opportunità scaturita dal discorso da Lei rivolto ai Consiglieri ed alle Consigliere Comunali, alla Sindaca e alla Giunta, nell’ambito della sua visita il 20 gennaio scorso.
Un ripensamento “dell’umano”, alla luce di una mentalità sempre più diffusa che ha elevato il materialismo e l’individualismo a indicatori di vita, richiama un’urgenza intellettuale, quella di un movimento armonioso con gli altri, una rigenerazione esistenziale che ponga al centro la relazione, l’incontro, la cura, superando la solitaria nicchia dell’ego, incapsulato in una visione talvolta fantasiosa degli affanni del vivere e del morire.
Crediamo sia questo il punto di partenza per un confronto che, da un’ottica laica come quella assunta dal ruolo di amministratori nello svolgimento del proprio mandato, elabori un programma di intenti da tradursi in azioni concrete.
Il denominatore comune che potrà unire credenti di ogni fede e non credenti è il rispetto della persona in quanto essere umano, il medesimo denominatore che anima il nostro agire quotidiano nel confronto costruttivo al nostro interno, talvolta critico, talvolta assertivo.
Sono diversi gli ambiti in cui si può e si deve operare per migliorare la qualità della vita alle persone, a partire dai residenti nel Comune di Piacenza e da quelli in Provincia, in un’ottica di collaborazione e sostegno che oltrepassi i confini amministrativi e i campanilismi.
L’analisi dei bisogni rivela problematiche e fragilità sempre più diffuse, che attraversano trasversalmente le fasce sociali, le diverse etnie, le differenti età… Non è retorica ma emergenza reale, una revisione della dimensione educativa. In questo il nostro impegno, a vario titolo, affinché famiglia, scuola, sport, oratorio, mondo dell’associazionismo et alii siano chiamati a sinergie progettuali per un senso civico dell’agire, sulla base di valori che mettano in evidenza l'humanitas nel senso più ampio del termine. Rispetto e solidarietà profusi nel volontariato che coinvolga i giovani, come le scelte per le politiche giovanili e le pari opportunità stanno esemplificando. Percorsi formativi inclusivi per promuovere il senso di appartenenza alla comunità, al cui interno le differenze etniche e religiose siano un valore e non un pretesto di esclusione o peggio ancora di scontro. Il sistema del welfare, della formazione, della cultura, proprio in quanto sinergie di azioni, rappresenta per noi amministratori un grimaldello di crescita per la comunità piacentina, con uno sguardo sempre vigile e propositivo.
Spazi di incontro, di frequentazione, di dialogo sono oggi necessari per migliorare il modo di vivere le relazioni, fortemente minate dalla pandemia e sempre più trasformate in incontri virtuali. I giovani, oggi, hanno bisogno di sostegno per valorizzare con lo studio e il lavoro progetti di vita, il loro avvenire è più incerto che nel passato, le professioni del domani sono in progress costante, la promozione socio-economica attraverso le proprie forze è complessa e talvolta problematica: di fronte a questo quadro realistico la risposta deve arrivare proprio dalle Istituzioni, dai settori produttivi, dalle aziende.
I progetti per rendere Piacenza città universitaria stanno emergendo, la Fondazione ITS Academy della nostra città unisce formazione e lavoro in una prospettiva professionalizzante di largo respiro. Conoscenza e lavoro sono i grimaldelli con cui ogni persona può vivere in pienezza la propria vita, sapendo di essere parte di una comunità a cui non solo può chiedere – servizi, assistenza, sostegno, solidarietà…-, ma anche dare,
in termini civici e umani. I principi di equità, giustizia e uguaglianza si consolidano nel valore positivo della continuità amministrativa e nel miglioramento continuo che accompagna il cambiamento sociale. Ma equità, giustizia e uguaglianza sono anche alla base dei sistemi di tassazione, di assistenza alla famiglia, di assegnazione di abitazioni con contratti di locazione agevolati… La casa oggi, purtroppo, è ancora un’emergenza per molte persone, di questo siamo consapevoli, ma abbiamo anche alcune risposte a breve e lungo termine: è il progetto Pinqua alla Farnesiana, le ristrutturazioni di Acer, la progettazione di studentati, i progetti PNRR che sono l’esempio di come l’azione amministrativa può e deve dare continuità a progetti strategici per il bene comune.
Essere cittadino responsabile è un imperativo da cui è impossibile prescindere per migliorare nella vita privata e pubblica, nei luoghi dove si è chiamati a svolgere i propri compiti, pensando al bene comune che temporaneamente abbiamo in affido. Il bene pubblico non è un sintagma suggestivo di comune evocazione: è quello spazio di bellezza da tutelare, dal verde alle emergenze storico- artistiche, dalle strade alle piste ciclabili, dai Parchi ai Campi – Gioco, un bene da valorizzare con la costruzione di reti di collaborazione tra Istituzioni laiche e religiose, Fondazioni bancarie, Istituti di credito, Aziende, Università, in continua sinergia con il territorio provinciale, e non solo.
Queste e tante altre tematiche sono alla base di confronti e discussioni per la stesura del Piano urbanistico generale (PUG). Piacenza è collocata in un contesto geografico e socio - economico che ne caratterizza la vocazione di città snodo a livello infrastrutturale, favorendo nel corso dei decenni l’attrattività del nostro territorio in termini di hub di logistica, trasporti e produzione di energia. Questa vocazione però da tempo deve confrontarsi con condizionamenti evidenti sul piano tecnologico, demografico e ambientale, con tassi di inquinamento particolarmente elevati e con fenomeni climatici estremi e sempre più frequenti. In prospettiva pensare Piacenza come città ecologica, attraente, innovativa, affidabile significa declinare in progetti una serie di interventi interconnessi, per ogni persona che vive nel nostro Comune, senza lasciare indietro nessuno.
Come indica l’Agenda 2030 dell’ONU “Il futuro dell’umanità e del nostro pianeta è nelle nostre mani. Si trova anche nelle mani delle nuove generazioni, che passeranno il testimone alle generazioni future” (A/RES/70/1 Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile). Insieme, stimolando il protagonismo dell’ìntera comunità, possiamo contribuire a tracciare la strada dello sviluppo sostenibile e dell’equità intergenerazionale.
Desideriamo dunque farLe pervenire la nostra più sincera gratitudine per le sue parole, parole che ci hanno richiamato al significato più autentico del nostro “lavoro”, ricordandoci l’orizzonte impegnativo e stimolante su cui misurarci quotidianamente, quel “bene comune” che deve rimanere sempre il nostro unico ed esclusivo obiettivo.
Il Comune di Piacenza
Piacenza 31 luglio 2025