Confesercenti Piacenza: «Abusivismo e concorrenza sleale, servono più tutele per le imprese»

Giorgio Bonoli, vice direttore: «Nel settore della ristorazione e del benessere vediamo le maggiori irregolarità»

A CURA DI ALTRIMEDIA
June 24, 2025|1 giorno fa
Confesercenti Piacenza: «Abusivismo e concorrenza sleale, servono più tutele per le imprese»
2 MIN DI LETTURA
«Ci stiamo combattendo da tempo, ma le nostre richieste appaiono sempre più inascoltate!». Questo il commento di Giorgio Bonoli, vice direttore di Confesercenti Piacenza. Che prosegue: «oggi le attività della ristorazione e cura alla persona stanno vivendo un pesante momento di difficoltà, incapaci di reagire a una concorrenza sleale dovuta al proliferare di sagre e feste popolari (che riguardano anche parrocchie e squadre sportive) per quanto concerne bar e ristoranti e un crescente abusivismo dirompente domiciliare e non per i centri benessere e barberie/parruccherie».
Già lo scorso anno l’Associazione piacentina, in questo periodo, aveva lanciato un doloroso grido d’allarme rivolto a tutte le Istituzioni raccogliendo lo sconforto e preoccupazione della base associativa e dell’intero comparto dei pubblici esercizi ed intrattenimento.  Parallelamente, e non meno preoccupante, quanto riguarda i centri estetici e saloni di barbiere e parrucchiere con il proliferare e l’espandersi di forme di completa irregolarità e vero e proprio abusivismo. Un fenomeno aggravato anche in conseguenza della pandemia Covid-19, che ha consentito figure nuove che hanno inserito nel mercato erogazioni di prestazioni che hanno fortemente indebolito le attività tradizionali.
Situazioni che rendono più ardue e difficili la nascita e la resilienza di sempre più imprese. «La crisi che morde e le alte tasse che gravano sulle spalle e sulla pelle dei commercianti - continua Bonoli - ci spingono a chiedere progetti d’intervento che sappiano incidere su una realtà che possiamo ben definire come incontrollata e fino ad ora difficilmente arginata. Sempre l’impegno e il sostegno di tutti».
La concorrenza sleale e l’abusivismo sono un fenomeno che pesa sempre più sia sulla ristorazione sia sulle attività del benessere e che vede contrapporre la legalità di chi quotidianamente si guadagna da vivere accollandosi tutti gli oneri e tutti i doveri che competono a chi avvia una attività commerciale e che quindi rivendica tutti i diritti di chi ha la coscienza a posto; alla mancanza di obblighi e alla illegalità di chi vive alla giornata e ingrossa le fila di chi elude ed evade fisco, inps, tasse, ecc. e che magari vuole pure imporsi con atteggiamenti aggressivi e minacciosi, come purtroppo è già capitato. «Non si può far finta di niente – conclude Bonoli - o peggio voltarsi dall’altra parte. È fondamentale che tali attività concorrenziali e irregolari vengano riportate nel corretto alveo della ortodossia e delle finalità istituzionali, a pratiche trasparenti di commercio, dove c’è un avere ma c’è anche un obbligo del dare, del riconoscere le Istituzioni. In buona sostanza di farsi carico di doveri di cui tutti devono farsi carico. Confesercenti Piacenza chiede con forza questo».

Il progetto di uno Sportello Unico dei diritti d’autore

La liberalizzazione del mercato del diritto d’autore in Italia per effetto della direttiva Barnier e della sentenza del 21/03/2024 della Corte di giustizia Ue, ha prodotto un iniquo aumento di costi. La delibera Agcom n. 142/25 certifica l’attribuzione delle quote di mercato a tutte le collecting del diritto d’autore e dei diritti connessi. Siae è tuttora detentrice del 99,20% del business del settore mentre Lea/Soundreef detiene soltanto lo 0,80%.
«Confesercenti Piacenza - interviene Matteo Politi, responsabile area Affari Generali della Associazione - ha denunciato il far west del mercato dei diritti d’autore dove le imprese sono in “ostaggio” e ricattate da collecting che fanno leva su normative stringenti, costi elevati e da campagne pressanti di sottoscrizione di licenze per l’utilizzo del repertorio rappresentato che prevede tariffari esorbitanti, ingiustificati e, soprattutto, mai negoziati. Considerando che molte piccole e medie imprese sono in prima linea nell’offerta di intrattenimenti musicali, è auspicabile un sistema che tuteli la loro attività senza smarrire la sostenibilità economica».
A febbraio 2025, grazie al prezioso interessamento della senatrice Elena Murelli, l’Associazione piacentina ha avuto un importante colloquio con Agcom nella persona del Commissario On. Massimiliano Capitanio per sollecitare un doveroso loro intervento.  «Riteniamo - conclude Politi - questa Delibera Agcom come base fondante su cui far convergere tutte le parti interessate alla creazione di uno Sportello Unico dei diritti d’autore dove le Imprese possano offrire musica e intrattenimento come opportunità di successo delle proprie attività nel segno della trasparenza e della regolamentazione dei costi».