Caccia, partenza il 21 settembre. Ai cinghiali si spara tutto l’anno
Il nuovo calendario venatorio conferma la selezione no stop degli ungulati per difendere le produzioni e contrastare la peste suina
Cristian Brusamonti
May 28, 2025|28 giorni fa

La stagione venatoria si aprirà il 21 settembre e si chiuderà il 31 gennaio
Nel Piacentino il numero massimo di lepri cacciabili a stagione sarà di 5 o 7 esemplari per cacciatore, a seconda delle zone. Si potrà sparare invece in maniera più diffusa al colombaccio e al silvilago, specie non autoctona chiamata impropriamente “mini lepre”, ormai molto diffusa nelle campagne piacentine. Ecco alcuni estratti del nuovo calendario venatorio 2025-2026 che la giunta regionale ha appena approvato dopo l’ultimo passaggio in commissione assembleare e un consenso sostanzialmente bipartisan. La nuova stagione si aprirà il 21 settembre prossimo per chiudersi il 31 gennaio 2026, salvo preaperture e o giornate aggiuntive per alcune specie.
La novità più importante riguarda il colombaccio: se ne potranno prelevare di più, fino a 25 capi al giorno dal 1° settembre; sono state così accolte le lamentele delle associazioni agricole per i danni provocati alle colture. Per la “mini lepre” il carniere sale a dieci capi giornalieri. Si conferma poi la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale per tutto l’anno fino alla mezzanotte, con dispositivi di puntamento per la visione notturna (per scongiurare la diffusione della peste suina) mentre la caccia collettiva al cinghiale sarà consentita per quattro mesi, dal 1° ottobre 2025 al 31 gennaio 2026. Tra gli interventi più innovativi, c’è il debutto a settembre del tesserino venatorio digitale, dopo un lungo lavoro di confronto e approfondimento: i cacciatori potranno scegliere se adottare la nuova modalità (tramite un’App dedicata su cellulare) oppure continuare a utilizzare il tradizionale formato cartaceo. Una misura che si inserisce nel processo di digitalizzazione dei servizi pubblici, garantendo maggiore efficienza ma soprattutto l’aggiornamento in tempo reale dei dati di prelievo.
«Siamo soddisfatti di questo risultato che, come sempre, ha visto la consultazione di diverse associazioni ed è frutto della sintesi tra le rispettive esigenze ed aspettative» chiarisce l’assessore regionale alla caccia Alessio Mammi. «Il calendario - aggiunge - è molto simile a quello dello scorso anno, che ha visto rigettare i ricorsi presentati da alcune associazioni al Tar Emilia-Romagna e al Consiglio di Stato: un doppio pronunciamento della giustizia amministrativa che consoli-da ulteriormente la posizione dell’ente e la bontà dell’impostazione adottata per la definizione del calendario. Inoltre, abbiamo voluto confermare la caccia al cinghiale in selezione tutto l’anno, per contenere la popolazione degli ungulati, limitare i danni alle produzioni agricole e contrastare la diffusione della Psa».
Restano naturalmente, come definito dal calendario, le restrizioni nelle aree sensibili come quelle vicine a parchi, zone umide o siti Rete Natura 2000. Inoltre il documento definisce con precisione l’elenco delle specie cacciabili, orari, periodi e modalità di caccia per ogni singolo caso.