Violenza di genere e bullismo, rinnovato il protocollo Zeus

«Nel 2024 sono state 32 le persone informate dell’esistenza del centro, 24 di queste hanno fatto accesso al percorso, 17 lo hanno completato e nessuna ha reiterato atti violenti»

Marco Vincenti
Marco Vincenti
May 30, 2025|27 giorni fa
Violenza di genere e bullismo, rinnovato il protocollo Zeus
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E' stato firmato alle 12 di venerdì 30 maggio, presso la Questura di Piacenza, il rinnovo del Protocollo Zeus, un progetto che punta al recupero delle persone che hanno tenuto comportamenti violenti o lesivi all’interno o al termine di una relazione sentimentale.
Alla firma, oltre al questore di Piacenza Ivo Morelli, era presente anche la dottoressa Silvia Merli, in rappresentanza del Cipm Emilia, Centro Italiano per la Promozione della Mediazione. «Alle persone cerchiamo di far comprendere il disvalore sociale delle loro condotte per evitare che fenomeni di violenza e di stalking si ripetano».
A due anni dalla prima firma, il protocollo viene confermato alla luce dei risultati ottenuti: «Nel solo 2024 sono state 32 le persone informate dell’esistenza del centro, 24 di queste hanno fatto accesso al percorso, 17 lo hanno completato e nessuna ha reiterato atti violenti» i numeri elencati dal questore.
Dati che hanno portato all’estensione del protocollo anche ai minorenni, in risposta ai crescenti episodi di bullismo e cyberbullismo. «Nel caso dei minori li si aiuta a comprendere il significato delle loro azioni. Previsto anche il coinvolgimento dei genitori» il commento della dottoressa Merli.
«Un protocollo che ha dato grandi soddisfazioni - ha evidenziato Morelli -. Un trattamento fondamentale per evitare che certi fenomeni possano ricapitare. Un protocollo dal grande significato formativo ed educativo. I risultati del 2024 sono entusiasmanti». «L’obiettivo è quello di fermare da subito avvisaglie di comportamenti più lesivi ed evitare che le situazioni possano peggiorare» la conclusione di Merli. Finora sono già 8 i minori che hanno partecipato al percorso. Il Questore ha concluso con un messaggio chiaro: «La prevenzione deve vincere».