Tagli Ue, l'ira di Coldiretti: così si uccide l'agricoltura
Von der Leyen prevede una sforbiciata del 20% ai fondi Pac tra il 2028 e il 2034. Prandini e Gesmundo: disastro annunciato
Redazione Online
July 17, 2025|26 giorni fa

«Un taglio del 20% delle risorse della Pac è un disastro annunciato». L’allarme viene dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo nel commentare la presentazione del nuovo quadro finanziario pluriennale 2028-2034 della Commissione europea, che prevede la diminuzione delle risorse della Politica agricola comune, con l’accorpamento delle risorse per lo sviluppo rurale in un fondo unico. Una scelta contro la quale i giovani agricoltori della Coldiretti hanno dato vita a una protesta nel centro di Bruxelles e di Roma con cartelli e grandi striscioni raffiguranti la presidente della Commissione che gioca con le stelle simbolo dell’Unione e le scritte “Benvenuti a Vonderland” e “Questa non è Europa”. Anche Coldiretti Piacenza, in linea con la mobilitazione nazionale, esprime forte preoccupazione per le gravi ricadute che questo taglio avrà sul comparto agricolo locale, già impegnato ogni giorno a garantire produzioni di qualità e a tutelare il territorio. «Il futuro dell’agricoltura piacentina - commenta il direttore Roberto Gallizioli - passa anche da questa battaglia che Coldiretti conduce in Europa per difendere le nostre imprese e il nostro cibo».
«Ha vinto la linea politica della presidente Ursula Von der Leyen che ha imposto ai commissari tagli draconiani - attaccano Prandini e Gesmundo -. Sono imbarazzanti in particolare le parole del commissario all’Agricoltura Hansen che dichiara di aver salvato l’80% del budget Pac (la politica agraria dell’Ue). Sarebbe stato più dignitoso dimettersi, ammettendo una sconfitta clamorosa con un taglio di un quinto delle risorse precedenti che ha votato anche lui, garantendo l’unanimità. Ora tocca ai capi di Stato e di governo che dovranno interrompere il loro silenzio e fermare questa pericolosa deriva autocratica - proseguono - ulteriormente dimostrata da questo bilancio folle. Paradossalmente dobbiamo fare appello alla regola dell’unanimità per salvare la democrazia europea». «Se i governi non si opporranno - assicurano i vertici di Coldiretti - avranno anche loro la corresponsabilità di aver ucciso la politica agricola in Europa. Ormai è chiaro a tutti che in Europa comanda solo la Von der Leyen, come fa Xi Jinping in Cina, tra l’ignavia e la mancanza di coraggio e di dignità dei commissari. Un disegno mortale per l’agricoltura e per la tenuta democratica dell’Unione, che è sempre più sempre più lontana dai suoi popoli e sempre più vicina alla sua implosione».
«Sotto le macerie di questa implosione resteranno le future generazioni i nostri figli e nipoti. Un progetto avviato da Timmermans e realizzato con spietata lucidità da Von der Leyen. Ma non finisce qui - assicurano il presidente e il segretario della prima organizzazione agricola in Europa -. La nostra mobilitazione resta forte e permanente, perché non ci rassegniamo a chi vuole togliere i soldi alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati e rovinare la salute dei consumatori, depotenziando un settore strategico per l’Europa e per l’Italia in particolare, come l’agricoltura e l’agroalimentare». «Abbiamo davanti due anni per combattere questa deriva - concludono -, salvare gli agricoltori e scongiurare la fine del sogno europeo. Chiediamo un incontro urgente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida».