Gabbiani al “Minardi Day”: le emozioni non hanno età

Grandi piloti e storiche vetture degli anni Settanta-Ottanta alla kermesse imolese

Paolo Gentilotti
|34 giorni fa
Da sinistra, Arnoux, Patrese, Gabbiani, Minardi, Boutsen e Giacomelli
Da sinistra, Arnoux, Patrese, Gabbiani, Minardi, Boutsen e Giacomelli
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Ci sono momenti, situazioni, che rimettono in moto il filo delle emozioni. Uno di questi lo ha vissuto Beppe Gabbiani, pilota piacentino che non ha bisogno di presentazioni. Oltretutto, gli è successo in un luogo evocativo come l ‘autodromo di Imola, dove è andato in scena il “Minardi Day”, kermesse ideata per celebrare la lunghissima attività della scuderia di Faenza, arrivata fino alla Formula 1 per poi essere ceduta e trasformata in quella che oggi è la “Racing Bull”.
Un lungo fine settimana, al quale hanno dato vita da una parte i piloti degli anni Settanta-Ottanta invitati da Giancarlo Minardi, che hanno anche avuto la possibilità di girare in pista su tante vetture, vere icone della storia delle corse; dall’altra il pubblico degli appassionati, valutati in diverse migliaia. «Oltretutto - racconta Gabbiani - questa edizione era la numero 40. Ed è stata un’emozione molto forte rivedere amici dei tempi nei quali correvo, come Riccardo Patrese, Bruno Giacomelli, René Arnoux, Thierry Boutsen, Pierluigi Martini, Alessandro Nannini: alcuni avversari in pista, con altri, come Nannini, ho invece corso allo stesso volante con i prototipi Lancia Martini».