Sit-in per non dimenticare il caso Michieletti
Operatrici sanitarie e attiviste hanno preso parte alla manifestazione davanti all'ospedale per tenere accesi i riflettori sul primario accusato di violenza sessuale
Thomas Trenchi
June 11, 2025|14 giorni fa

La manifestazione davanti all'ospedale- © Libertà/Thomas Trenchi
Alcune operatrici sanitarie, insieme a una rappresentanza di attiviste, hanno preso parte oggi (11 giugno) a un sit-in organizzato davanti all’ospedale di Piacenza, nei pressi del pronto soccorso. L’iniziativa è nata per accendere i riflettori sul caso-Michieletti: il primario di Radiologia si trova agli arresti domiciliari con accuse di violenza sessuale aggravata e stalking verso una decina di colleghe. Le indagini, che parlano di 32 episodi di presunti abusi in soli 45 giorni, avrebbero avuto luogo anche all’interno dello studio medico e durante l’orario lavorativo. “Vogliamo che ognuno si assuma le proprie responsabilità – affermano alcune dipendenti, che preferiscono restare anonime –. Un comunicato non basta. Servono interventi per sostenere chi ha subito e per contrastare il clima di silenzio”. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero 32 episodi contestati in un periodo di circa 45 giorni, alcuni dei quali avvenuti in ambito lavorativo. “Ci aspettavamo un segnale più forte da parte dell’Ausl – aggiunge un’altra operatrice –. In alcuni reparti si è minimizzato quanto accaduto, anche con battute inappropriate”. Il presidio è stato animato anche da gruppi femministi e sindacali, tra cui “Non una di meno”, “R-Esisto”, una delegazione di oss dei Si Cobas, il coordinamento donne della Cgil e quello delle donne democratiche del Pd.