Se il cane in vacanza per la prima volta si fa cullare dal mare
Hotel “pet friendly”, bar e ristoranti con le ciotole pronte per abbeverare i nostri amici. Ma la regola principale è: rispetto per tutti

Simona Segalini
June 14, 2025|11 giorni fa

I cani senza ansia teneteveli voi. La mia bassotta - 4 anni di standard tedesca, grigia da far girare la testa a chiunque sul lungomare di Rimini, che di tedeschi pure ne sanno - non aveva mai visto il mare. L’adrenalina esplosa dalla bassotta al rimestio delle onde una scoperta - in un tersissimo azzurro di inizio giugno, ha fatto scoppiare la bomba, priva di qualsiasi disinnesco. In spiaggia se l’è presa con tutti: nell’ordine, un abbaio per i due ragazzi che giocavano a beach volley e la palla sventuratamente ruzzolava nel suo raggio di azione. Abbaio scodinzolante ma severo per 4 runner sulla battigia, e per il bagnino che a un certo punto è stato costretto a spostare il moscone per ragioni logistiche e di ombrellone. Abbai a caso - ma non tali da infastidire nessuno dei presenti sulla spiaggia - anche per il vento, la sabbia, le onde piccole e quelle meno piccole. Sempre rigorosamente al guinzaglio, perché è così che si dovrebbe fare a meno che non esistano aree specificatamente deputate ai pet. Shane è il nome della mia bassotta - ha visto per la prima volta il mare. Per raggiungere tutta la famiglia e non separarsi da nessuno - i bassotti sono stalker micidiali, l’alibi è che sono un po’ anche pastori nel loro intimo megalomane - ha persino nuotato. Era la prima volta.
Sono migliaia le persone che non si spostano per le vacanze se non assieme al proprio pet. E’ un atto d’amore, occorre pazienza, assiduo controllo, rispetto degli spazi e dei gusti altrui (ebbene sì, a qualcuno un cane per quanto carino può anche risultare non simpatico) e occorre l’amore aggiuntivo di chi vi sopporta, voi e il vostro pet petulante come soltanto un bassotto può essere. Durante la trasferta in auto non occorrono esperti per farsi dire che è bene fare più soste in autostrada. L’occasione per far sgranchire le zampe del cane e le vostre, due passi, un veloce passaggio in quell’erba che resta nelle aiuole dell’autogrill, una rigenerante rinfrescata d’acqua nella ciotola sempre a portata di cane. Il guinzaglio non deve mai mancare. Lo sfrecciare delle auto anche sui piazzali delle soste può innescare incidenti e fu-ghe, da parte del peloso. L’accoglienza dei cani (o gatti) negli autogrill della nostra Route 66, la via Emilia? Ottima. Con loro si entra ovunque, l’unica limitazione talora imposta è che Fido indossi la museruola.
Ma anche questa è un’impresa inaffrontabile per chi ha un bassotto: mai visto uno di loro con la museruola? Non si può neppure sentire. Gestire continuamente il cane al guinzaglio al bar, al ristorante, sul lungomare, in spiaggia - è un’impresa che richiede forza, pazienza e tantissimo amore. Un impegno assiduo e mai, assolutamente mai ridimensionabile. Solo in hotel c’è speranza di tirare un respiro di sollievo.
La bassotta, sulla passatoia di ingresso, si è incrociata e fiutata con un biondo labrador gigantesco, mentre non ha degnato neppure di uno sguardo una fulva volpina in corso di check-in. L’hotel che accoglie umani e cani (o gatti, o altro, sempre che abbiano dimensioni contenibili in una stanza d’albergo) non si scompone se a mezzanotte la vostra bassotta urla di uno sdegno scomposto perché ha annusato i vicini di stanza rientrare. C’è un sovrapprezzo da pagare rispetto al listino, se portate il vostro cane. Ma il sovraccarico di gioia di averli lì con voi non ha un prezzo.