Referendum, nel Piacentino alle 23 ha votato il 20,6%. Urne aperte anche oggi

I cinque quesiti riguardano lavoro e cittadinanza Oltre 211mila piacentini gli aventi diritto. Lo scoglio del quorum. Si può votare fino a lunedì alle 15

Marcello Pollastri
Marcello Pollastri
June 8, 2025|18 giorni fa
Referendum, nel Piacentino alle 23 ha votato il 20,6%. Urne aperte anche oggi
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Alle ore 23 di domenica 8 giugno, si è recato alle urne per i cinque referendum il 20,6% degli aventi diritti al voto di tutta la provincia. Una percentuale inferiore a quella nazionale, attestata al 22,7%. Media superata invece a Piacenza città dove si è raggiunta la quota del 23,2%
Le sezioni elettorali resteranno aperte ancora oggi, lunedì 9 giugno, dalle 7 alle 15
I cittadini sono chiamati alle urne per esprimersi sui requisiti referendari previsti dalla consultazione indetta a livello nazionale sui cinque quesiti relativi ai temi del lavoro e della cittadinanza. In tutta la provincia sono 211.516 gli elettori aventi diritto, di cui 72.591 solo nel capoluogo.
I DATI SULL'AFFLUENZA
Se alla chiusura dei seggi domenica sera ha votato, come detto, in tutta la provincia il 20,6%, a mezzogiorno si era invece recato alle urne il 7,83% mentre alle 19 la percentuale era salita al 15,3. A Piacenza città, dove in serata si è raggiunta la quota del 23,2%, a mezzogiorno la quota raggiunta era stata dell'8,8% e alle 19 il 17,3%.Tra i comuni più popolosi della provincia, a Fiorenzuola si è recato alle urne il 24,3%, a Castel San Giovanni il 18,4%, a Rottofreno il 20,6%.
il comune con la più bassa affluenza è stato Morfasso con il 10,6%, quello in cui è registrata la percentuale più alta è stato Gossolengo con il 26,7.
I dati relativi all'affluenza ai seggi alle 23 di domenica 8 giugno nei comuni piacentini (da Eligendo - Affluenza e risultati )
I dati relativi all'affluenza ai seggi alle 23 di domenica 8 giugno nei comuni piacentini (da 

Eligendo - Affluenza e risultati

)
LA PRIMA GIORNATA AI SEGGI
Tutto regolare, ma poca affluenza nella giornata di apertura. Nessuna criticità significativa si è registrata nei seggi allestiti su tutto il territorio provinciale, dove l’apertura delle operazioni di voto è avvenuta regolarmente alle 7. Anche le procedure successive, dal riconoscimento degli elettori alla consegna delle schede, si sono svolte senza particolari intoppi. Secondo quanto riferito dalle autorità preposte, il lavoro dei presidenti di seggio, degli scrutatori e dei rappresentanti di lista si è svolto in un clima sereno e ordinato. La macchina organizzativa ha funzionato in modo efficace, e anche i Comuni più piccoli hanno potuto garantire la piena operatività delle sezioni.
SCHEDE NON RITIRATE
A rendere il quadro ancora più incerto, c’è anche un fenomeno che si è verificato in diversi seggi del territorio: quello degli elettori che si sono presentati regolarmente per l’identificazione, ma che hanno poi scelto di non ritirare la scheda elettorale. Un gesto simbolico, ma anche politico, in linea con quanto suggerito nei giorni scorsi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nessuna particolare tensione, invece, sul fronte della sicurezza. Le forze dell’ordine hanno presidiato in modo discreto ma efficace le sedi di voto, intervenendo in alcuni casi solo per piccoli chiarimenti procedurali. Nessuna segnalazione di anomalie gravi è arrivata alle centrali operative.
SI VOTA ANCHE OGGI
Ora l’attenzione si sposta alla giornata odierna, quando i seggi riapriranno alle 7 per proseguire fino alle 15 per la seconda e ultima tornata di votazioni. Resta da capire se si assisterà a un recupero in extremis dell’affluenza o se, come molti analisti prevedono, la soglia del quorum resterà un miraggio. Intanto, i comitati del “sì” mantengono toni prudenti. Si evitano commenti, consapevoli che l’esito del referendum sarà determinato dalla capacità di mobilitare i propri sostenitori. E al momento, proprio questa mobilitazione sembra essere il punto debole dell’intera consultazione.
RILASCIO DELLE TESSERE ELETTORALI
Nel frattempo, gli uffici elettorali hanno rafforzato gli orari di apertura in modo da restare aperti durante l'apertura delle urne per consentire il rilascio della tessera elettorale per chi l'avesse smarrita e per ogni altra esigenza legata al voto.
Lo specchietto del referendum
Lo specchietto del referendum
1. Licenziamenti illegittimi (scheda verde): il primo quesito propone l’abrogazione delle norme che limitano il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, reintroducendo la tutela reale prevista dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.  
2. Licenziamenti nelle piccole imprese (arancione): il secondo quesito mira a eliminare il tetto massimo di sei mensilità per l’indennizzo economico in caso di licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 15 dipendenti, lasciando al giudice la libera determinazione del danno.  
3. Contratti a termine (scheda grigia): il terzo quesito chiede l’abrogazione delle norme che facilitano l’uso dei contratti a termine e delle agenzie interinali, con l’obiettivo di ridurre il lavoro precario e promuovere contratti a tempo indeterminato.  
4. Sicurezza sul lavoro (rossa): il quarto quesito propone di ripristinare la responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro nelle imprese appaltatrici e subappaltatrici, rafforzando così la tutela dei lavoratori.  
5. Cittadinanza italiana (gialla): il quinto quesito intende dimezzare da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana, favorendo una maggiore integrazione.
<br>L'ufficio elettorale della prefettura con il prefetto Paolo Ponta
<br>L'ufficio elettorale della prefettura con il prefetto Paolo Ponta