Quando un videogioco fa riscoprire Dante Alighieri in Giappone

La Divina Commedia è andata improvvisamente esaurita in tutte le librerie del Paese del Sol Levante

Francesco Toniolo
June 24, 2025|1 giorno fa
De video ludendi
De video ludendi
2 MIN DI LETTURA
Nell’ultimo periodo, in Giappone, è successo un fatto alquanto insolito. Una delle più celebri opere della letteratura italiana, la Divina Commedia di Dante Alighieri, è improvvisamente andata esaurita in tutte le librerie, al punto da spingere l’editore della traduzione a preparare subito una nuova ristampa.
Ma che cosa ha fatto impennare le vendite? L’inserimento di Dante Alighieri nel popolare videogioco Fate/Grand Order. Questo gioco è estremamente apprezzato in diversi paesi asiatici, tra cui il Giappone. Siamo davanti a un “gacha game”, ovvero un gioco in cui è possibile ottenere nuovi personaggi giocabili tramite un sistema di pacchetti simile alle figurine, con un elemento di casualità. Il giocatore può poi evocare in battaglia i personaggi che ha ottenuto.
La particolarità dei personaggi di Fate/Grand Order è che non sono inventati da zero, ma prendono spunto da figure storiche, mitologiche e letterarie di tutto il mondo. Ci sono Lancillotto e Artù al fianco di Giulio Cesare, Frankenstein, Elizabeth Báthory e moltissimi altri. Tutti rivisitati nello stile anime del gioco, prendendosi spesso moltissime libertà rispetto alle controparti originali. Giusto per fare un esempio, Artù diventa una giovane spadaccina di nome Artoria Pendragon.
De video ludendi
De video ludendi
Tra le ultime evocazioni aggiunte al gioco è arrivato Dante Alighieri, che appare qui come un combattente misterioso e carismatico, capace di richiamare sul campo di battaglia i demoni dell’Inferno. Oltre a questo, il Dante di Fate/Grand Order è particolarmente affascinante: si potrebbe definirlo un “belloccio” tenebroso e tormentato. Ottimo per attirare ulteriormente su di sé l’attenzione.
In seguito alla sua comparsa nel gioco si è verificata l’improvvisa impennata nelle vendite della Divina Commedia. Secondo l’editore (Kawade Shobo Shinsha) si parla di un aumento del 130% rispetto all’anno precedente. È anche interessante segnalare che le edizioni maggiormente acquistate sono quelle illustrate, più costose. Si parla dell’equivalente di circa 40 euro per l’edizione completa con le illustrazioni, quindi un costo non indifferente, per un libro. Ma questo non ha fermato gli appassionati del gioco, che volevano scoprire l’estetica a cui i creatori di Fate/Grand Order si sono ispirati, non tanto per Dante (che è molto diverso dalle immagini del sommo poeta a cui siamo abituati) quanto per le creature dell’inferno.
C’è quindi un passaggio dalla fiction digitale alla letteratura classica, guidato da un’estetica condivisa. Alcuni potrebbero storcere il naso di fronte a una Divina Commedia approcciata grazie a un gioco per smartphone. Ma il dato di fatto è che questo videogioco ha funzionato come ponte e bisognerebbe riconoscergliene il merito. Ha avuto successo dove tante iniziative ben più “istituzionali” hanno fallito.
Peraltro non è la prima volta che Dante compare in un videogioco. La Divina Commedia ha rappresentato una fonte di ispirazione per diversi team di sviluppatori. Il caso più noto rimane probabilmente Dante’s Inferno del 2010, un violento gioco action statunitense che si prendeva molte libertà. In quella reinterpretazione della storia, Dante era un muscoloso crociato che si apriva la strada verso gli inferi massacrando i demoni con una falce. Decisamente poco corretto, in ottica di fedeltà al testo originario, ma aveva suscitato la curiosità di diversi giocatori.