Paolo Ponta, addio amaro: «Un grande dispiacere»
Il prefetto commenta la decisione del trasferimento giunta a sorpresa lunedì

Marcello Pollastri
July 16, 2025|3 giorni fa

Il prefetto Paolo Ponta in attesa dell'arrivo del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi- © Libertà
«Quando guarderò quel ramo del lago di Como, penserò sempre a Piacenza. Perché la prima sede, come il primo amore, non si scorda mai». Con queste parole, il prefetto Paolo Ponta ha salutato la città dopo la notizia, giunta a sorpresa lunedì sera, del suo trasferimento alla guida della prefettura di Lecco stabilito dal consiglio dei ministri (si concretizzerà a fine luglio). Una decisione che, come spesso accade nella carriera prefettizia, potrebbe rispondere a logiche organizzative ministeriali anche se c’è chi non esclude si tratti di un trasferimento dovuto a posizioni assunte durante l’incarico risultate sgradite all’area politica di centrodestra (forse sulla questione del procedimento di interdittiva antimafia per il concessionario di piazza Cittadella). Sul volto di Ponta traspare non poca amarezza: «Umanamente mi dispiace molto lasciare Piacenza – ha detto – ma professionalmente sappiamo bene che il prefetto è una figura sempre con la valigia in mano. Dobbiamo andare dove ci mandano» ha aggiunto non nascondendo il rammarico per una decisione che forse non si aspettava.
Il legame con il territorio
Ponta, che era arrivato a Piacenza nel 2023, ha sottolineato il legame costruito con il territorio in questi due anni: « Mi sono sentito accolto fin dal primo giorno. Con gli enti locali e le forze dell’ordine abbiamo costruito un sistema di collaborazione solido, che potrà essere sfruttato pienamente da chi verrà dopo di me». Il suo successore sarà un prefetto con lunga esperienza in territori complessi, come la provincia di Monza, Patrizia Palmisani. «Porterà sicuramente un valore aggiunto – ha detto Ponta – con competenze e professionalità ancora maggiori delle mie».
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