Nonna Giuseppina Ramelli vola verso il record dei 102 anni

Grande festa il prossimo 1° luglio: mente sempre brillante e spirito ancora indomito

Thomas Trenchi
June 18, 2025|30 giorni fa
Giuseppina Ramelli si avvicina al traguardo dei 102 anni, che compirà il prossimo 1° luglio
Giuseppina Ramelli si avvicina al traguardo dei 102 anni, che compirà il prossimo 1° luglio
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«Mamma, quanto fa 27 più 4?». «31», risponde senza esitazione Giuseppina Ramelli. Uno scambio veloce con la figlia Maria Carla che dice molto: Giuseppina, lucidissima, si avvicina al traguardo dei 102 anni, che compirà il prossimo 1° luglio, con una mente brillante e uno spirito indomito. La matematica è sempre stata la sua passione, tanto da diventare per decenni un punto di riferimento per i bambini del quartiere: «Soprattutto quelli poveri, che faticavano a scuola. Alcuni li ho seguiti fino alla maturità. Legioni di bambini sono passate da casa mia».
Oggi vive con la figlia, legge molto, si muove ancora con le proprie gambe e affronta con forza anche le sfide fisiche: ha superato una polmonite quest’inverno senza gravi conseguenze. È bisnonna della piccola Sofia, 6 anni, molto legata anche al nipote Francesco, e passerà l’estate al mare con Maria Carla. Per i suoi 102 anni sono previste due feste: una domenica 29 giugno con le amiche del condominio, e una più intima con i parenti il sabato successivo.
Nata nel 1923 a Gossolengo, deve molto alla madre Angela, che morì a 105 anni e che lottò perché potesse studiare. «Mi portava ogni giorno alla scuola Taverna in città. Arrivavo coperta di fango e la mia maestra, la signorina Silvani, mi lucidava le scarpe». Dopo le elementari, studiò ragioneria al Romagnosi, poi fu assunta come contabile nel noto negozio Casa di Bianco in via XX Settembre: «I proprietari mi volevano tanto bene».
La sua vita è attraversata dalla storia del Novecento. Il padre Ludovico, socialista e reduce della Grande Guerra, fu perseguitato dal fascismo: picchiato, legato a un aratro la notte di nozze, deportato in Germania nel 1943 dopo essersi rifiutato di aderire al regime. Tornò solo a fine guerra, ma morì poco dopo a causa delle violenze subite. «Eravamo poveri, ma felici. Mio papà era buono e lo ricordo con amore».
Giuseppina non prese mai la tessera del partito fascista: «Se non lo facevi, ti picchiavano». Anche il marito, parrucchiere, aiutò diversi militari a sfuggire alla deportazione dopo l’8 settembre: li vestiva da civili per salvarli. Si sposarono giovanissimi, lei aveva solo 18 anni. Vedova dal 1985, ha cresciuto la figlia e tanti ragazzi anche come catechista, per 22 anni, nella parrocchia di Santa Teresa. Sempre parte attiva della comunità, non ha mai mancato un’elezione: «Nemmeno l’ultimo referendum». Al seggio della scuola Pezzani la aspettano ogni volta con i pasticcini.
A 102 anni, Giuseppina continua a sorridere: «Ho voglia di vivere». E, naturalmente, non sbaglia un conto.