Contro la caduta dei capelli: biotina, acido ialuronico, vitamina C e anche caffeina

La dottoressa Carolina Bussoletti, dermatologa Aideco, spiega come contrastare la perdita stagionale

Francesca Pelucchi
|37 giorni fa
Uno dei prodotti consigliati
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Con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno è comune, soprattutto tra le donne, osservare un aumento della perdita dei capelli. Non c’è bisogno di allarmarsi e come prima cosa è importante considerare che un adulto sano perde normalmente circa cento capelli al giorno. Solo al di sopra di questa quantità la perdita può cominciare a ritenersi eccessiva. “Nella maggior parte dei casi, la caduta eccessiva dei capelli rientra nel quadro del cosiddetto “telogen effluvium”. La fase telogen è la fase finale del ciclo di vita del capello, quella in cui il fusto perde l’ancoraggio alla radice e si stacca, lasciando spazio per la crescita del nuovo capello. In condizioni normali, non più del 20% dei capelli totali dovrebbe trovarsi in questa fase”, spiega la dottoressa Carolina Bussoletti, dermatologa AIDECOAssociazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. Negli ultimi anni poi si è parlato molto della caduta di capelli successiva a infezione da COVID-19: questo è un classico esempio di telogen effluvium acuto, che colpisce circa un paziente su quattro che è stato affetto da COVID-19, nei primi due o tre mesi dopo l’infezione, con le donne a maggior rischio rispetto agli uomini. Normalmente, però, nel periodo autunnale si assiste a una caduta di capelli più abbondante. Come mai? «Il fatto che questa eccessiva caduta avvenga frequentemente in questo periodo è verosimilmente dovuto all’esposizione solare intensa dell’estate, che costituisce una causa di considerevole stress per i capelli. Inoltre, questa caduta stagionale sarebbe influenzata anche da fattori ormonali come la variazione nella produzione di un ormone, la melatonina, dovuta alla diminuzione delle ore di sole e all’allungamento della fase di buio, oltre che al cambiamento della temperatura. Queste nuove condizioni si rifletterebbero anche sugli ormoni che regolano i processi di crescita e caduta dei capelli, aumentandone visibilmente la perdita», continua la dottoressa Bussoletti.
I rimedi per contrastare la caduta sono comunque molteplici e vanno dagli integratori alimentari, alle lozioni o fiale anti-caduta, fino agli shampoo specifici. Gli integratori per contrastare la caduta e rinforzare i capelli contengono in genere aminoacidi, minerali e vitamine, coinvolti nel metabolismo fisiologico del capello. Per quanto riguarda shampoo e fiale, sono molteplici gli attivi utilizzati: negli ultimi anni, la ricerca si è concentrata sugli estratti vegetali come la caffeina, che ha infatti importanti proprietà a livello tricologico. Essa aiuta il ciclo di crescita dei capelli, aumentandone di conseguenza la velocità di allungamento e stimolando la crescita del follicolo pilifero. Si tratta, quindi, di una sostanza che aiuta l’allungamento dei capelli, la proliferazione dei cheratinociti e che prolunga il tempo in cui il follicolo rimane nella fase di crescita, fase anagen. Tuttavia, non bisogna esagerare perché invece le quantità troppo elevate di caffeina possono avere l’effetto contrario, spingendo il follicolo a concludere la sua fase di crescita in anticipo. «Questo vuol dire che un’eccessiva stimolazione può essere negativa e che è opportuno adoperare le quantità giuste di caffeina in base al tipo di capello e in base alla specifica situazione della persona», raccomanda sempre la dottoressa Bussoletti. Per l’aspetto della capigliatura, infine, l’acido ialuronico e la cheratina sono fondamentali per rendere i capelli più voluminosi e lucidi. «L’utilizzo costante di questi prodotti costituisce sicuramente un valido aiuto nei casi di caduta transitoria dei capelli, insieme a un’integrazione alimentare specifica in caso di carenze nutrizionali accertate. A volte però, tutto questo non basta. Se infatti la caduta non è un fatto transitorio o stagionale, ma aumenta nel tempo e assume delle caratteristiche specifiche, come, per esempio, arretramento della linea frontale e temporale di attaccatura dei capelli o diradamento al vertice della testa, allora si tratta probabilmente di alopecia androgenetica, più comune negli uomini ma presente anche nelle donne. In questo caso, il dermatologo può ricorrere a terapie farmacologiche per contrastare efficacemente questo problema. Di sicuro è sempre utile una valutazione dermatologica specialistica per individuare la tipologia di caduta dei capelli a cui il paziente va incontro e per individuare il giusto percorso di trattamento, oltre che per un consiglio cosmetologico accurato ed efficace», conclude Bussoletti.
INTEGRATORI: LE REGOLE DI AIDECO
L’integratore non deve sostituirsi alla normale, sana, alimentazione. È davvero inutile non mangiare certi cibi importanti per poi cercare le loro sostanze negli integratori. Spesso, inoltre, l’integratore non può sostituirsi alla natura: nei cibi le varie sostanze sono in equilibrio fra loro e svolgono al meglio le loro funzioni. L’integratore da solo non può quindi sostituirsi al cibo.
L’integratore contribuisce solamente a una parte del fabbisogno dietetico delle varie sostanze, va usato quindi quando il loro naturale consumo alimentare è insufficiente. Oppure in situazioni carenziali per vari motivi come un malassorbimento, o per patologie digestive o altre situazioni medico-psicologiche. Un suo abuso può essere dannoso perché l’introduzione esagerata di una sostanza si può tradurre in uno sbilanciamento dei sistemi enzimatici a cui quella sostanza partecipa.
In sintesi, l’integratore non è un medicinale e non cura le malattie. Può però contribuire a riequilibrare una dieta carente di elementi importanti o fornire un surplus di principi alimentari utili in particolari situazioni, influendo così positivamente sul ripristino dello stato di benessere dell’individuo.