«L'avventura che ci ha cambiato la vita» I piacentini dopo il Giubileo dei giovani

I ragazzi del Cammino neocatecumenale della Ss. Trinità e di Borgotrebbia: con il Papa e con Kiko Argüello due incontri decisivi

Gabriele Faravelli
August 8, 2025|1 giorno fa
«L'avventura che ci ha cambiato la vita» I piacentini dopo il Giubileo dei giovani
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Gli incontri con papa Leone XIV e il fondatore del Cammino neocatecumenale, Kiko Argüello, le riflessioni, le risate e la consapevolezza che quest’avventura avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Ecco come i ragazzi piacentini del Cammino neocatecumenale delle parrocchie della Santissima Trinità e di Borgotrebbia hanno vissuto il Giubileo dei Giovani, circa 160 partecipanti in festa.
«Siamo partiti lunedì 28 luglio – ha raccontato Chiara Nebolosi – stipati in pullman con zaini, chitarre e tanta curiosità. Destinazione: un pellegrinaggio che, senza esagerare, ci avrebbe cambiati dentro. Dopo giorni intensi tra strade, preghiere e risate, siamo rientrati martedì 5, stanchi ma con il cuore più leggero. Le tappe sono state tante e tutte speciali, dal santuario della Madonna di San Luca alla visita alle sorelle monache di Cartoceto, poi Urbino, Nocera Umbra, le spettacolari cascate delle Marmore e Assisi, dove l’eremo di San Francesco ci ha regalato silenzio e pace. A Spello ci siamo lasciati incantare dalla bellezza, mentre a Roma ci ha accolti la basilica di San Paolo fuori le Mura. Il culmine? La veglia con papa Leone a Tor Vergata, sabato sera. Immaginate la scena: un milione e mezzo di giovani riuniti, tra canti, preghiere, qualche partita a carte per ingannare l’attesa e un sole che sembrava non volerci dare tregua. Poi, quando meno ce l’aspettavamo, alle 2 di notte, ecco arrivare la pioggia a bagnare noi pellegrini armati solo di sacchi a pelo per cercare riparo. Ma Dio ha ascoltato le suppliche di questa folla bagnata e dopo dieci minuti la pioggia è cessata, lasciandoci di nuovo asciutti e grati (anche se un po’ infreddoliti). La nottata all’aperto è proseguita e la mattina la Messa con il Papa ha coronato un’esperienza che rimarrà impressa nel cuore. Il giorno dopo, finalmente un letto a Fiuggi, mai così apprezzato, e quello successivo l’incontro vocazionale con Kiko Argüello, fondatore del Cammino neocatecumenale, che ci ha invitati a guardare con coraggio alla nostra chiamata. Durante il viaggio, tra un canto e una risata, non sono mancati momenti di preghiera comunitaria: lodi, vespri, celebrazioni eucaristiche e condivisioni che ci hanno fatto capire che non siamo soli. Ognuno ha portato con sé le proprie paure, le domande sul futuro, la voglia di essere accolto, e davanti al Signore ci siamo messi a nudo, certi che Lui fa nuove tutte le cose. Papa Leone, citando san Giovanni Paolo II, ci ha ricordato che “è Gesù che cercate quando sognate la felicità”. In questo anno giubilare, quelle parole sono risuonate forti: abbiamo compreso che il coraggio di scegliere, il valore del silenzio e la bellezza dell’amicizia sono i doni che Dio ci mette davanti. Ora tocca a noi far brillare quella luce in un mondo che soffre, portando la gioia che abbiamo sperimentato in questi giorni. Un pellegrinaggio non solo di strade percorse, ma di cuori che hanno trovato una direzione».
Emozionatissima anche Letizia Visentin, al suo primo pellegrinaggio: «A me è servito molto, oltre che per fare un’esperienza diversa e unica nel suo genere, anche per sperimentale l’amore che c’è tra noi giovani. Tra le varie tappe che abbiamo fatto prima di arrivare a Roma mi è piaciuta particolarmente la tappa ad Assisi, dato che io non ci sono mai stata ho avuto la possibilità di visitare la città e vedere l’Eremo delle Carceri, dove abbiamo celebrato la messa nel bosco di San Francesco. Abbiamo anche potuto ascoltare Fra Luca, il quale è stato molto bravo nello spiegare in maniera coinvolgente anche per noi ragazzi la vita di San Francesco aggiungendo la sua testimonianza».