Lavanda piacentina: la coltura che valorizza paesaggi e biodiversità

I produttori di Coldiretti Piacenza: tempo di raccolta per un prodotto innovativo che unisce tradizione e innovazione

Claudia Molinari
July 21, 2025|14 giorni fa
Da sinistra Federica Oddi (responsabile delle Donne di Coldiretti Piacenza ) in un campo di lavanda e i campi a Roncolo Bosco
Da sinistra Federica Oddi (responsabile delle Donne di Coldiretti Piacenza ) in un campo di lavanda e i campi a Roncolo Bosco
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In questi giorni, tra le colline e le vallate del Piacentino, è tempo di raccolta della lavanda. I filari viola colorano il paesaggio dalla Val Tidone alla Val Trebbia, passando per la Val Nure e la Val d’Arda, regalando suggestioni visive e olfattive che attirano visitatori, fotografi e amanti della natura.
Ma la lavanda non è solo bellezza o turismo: rappresenta una concreta opportunità per le aziende agricole locali che, attraverso questa coltura, hanno saputo diversificare la produzione, integrando pratiche sostenibili e multifunzionali, dal benessere alla cosmetica, dall’alimentare all’artigianato.
« La coltivazione della lavanda si inserisce perfettamente nel percorso di diversificazione che Coldiretti e Campagna Amica promuovono da anni per le aziende agricole – sottolinea il direttore di Coldiretti Piacenza, Roberto Gallizioli –. È una coltura che valorizza il paesaggio, tutela la biodiversità, offre nuove opportunità economiche e contribuisce a mantenere vive le nostre campagne».
Natura, qualità e passione. Sono i valori che emergono dagli stessi produttori piacentini, al lavoro in questo periodo. La coltivazione, che in Regione conta circa 130 ettari, nel Piacentino si aggira intorno alla ventina, ma è in crescita anche per i cambiamenti dovuti al clima e per la resilienza di questa pianta officinale. Ogni produttore piacentino coltiva piccoli appezzamenti, poiché la raccolta avviene rigorosamente a mano, nel rispetto della pianta e della qualità del prodotto.
Alessandro Passeri dell’azienda agricola Melisseo a Cassimoreno di Ferriere, storica presenza al Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana, 17 a Piacenza, sottolinea la qualità eccellente di quest’annata, seppur con una resa discreta a causa delle abbondanti piogge di luglio.
«Giugno, con le sue alte temperature, ha favorito lo sviluppo delle piante, ma i temporali successivi hanno inciso. Abbiamo avviato la raccolta tra molte farfalle e bombi, mentre le api avevano ormai concluso il loro lavoro: probabilmente c’era meno nettare, vedremo che storia racconterà il nostro miele millefiori» spiega Passeri. L’azienda non si limita alla produzione (e alla vendita di olii essenziali, sacchetti profumati, idrolati, creme e cuscini del benessere) ma valorizza la lavanda attraverso eventi culturali e benessere, dalle sedute di yoga tra i campi di Cassimoreno (come quella molto partecipata della scorsa domenica 13 luglio) ai laboratori didattici al Mercato Coperto, per far conoscere i benefici di una coltura che unisce storia e proprietà officinali uniche.
Mino Ballerini, alla guida dell’azienda agricola “Poggio delle farfalle” a Bettola è presidente dell’Associazione culturale Produttori di Lavanda dell’Appennino Piacentino: «Questa realtà – spiega - si propone di favorire lo sviluppo e la promozione della lavanda nel Piacentino, diffondere la conoscenza e le virtù della lavanda e delle altre erbe aromatiche mettendo in rete le aziende che sono dedite a questa coltivazione e valorizzando così il territorio ».
Ballerini parla anche della sua coltivazione: «Ogni terreno – spiega – presenta caratteristiche differenti, a Bettola abbiamo posticipato la raccolta (che avrà inizio a giorni) perché le api erano ancora al lavoro»