«In via Ottolenghi fatti gravi inauditi, non lasciateci soli»

Il raid nel parco: l’intervento a nome del gruppo di vicinato Lupini Farnesiana Due Stadi

Redazione Online
July 2, 2025|12 giorni fa
Il cartello di un gruppo di vicinato
Il cartello di un gruppo di vicinato
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« A nome del gruppo di vicinato Lupini Farnesiana Due Stadi e come referente di zona, desidero esprimere la nostra profonda indignazione e crescente preoccupazione per i gravi fatti di violenza accaduti recentemente in via Ottolenghi. Cittadini innocenti si sono ritrovati vittime di episodi di violenza inaudita, un evento che ha scosso profondamente la nostra comunità».
Sono le parole che aprono una nota firmata dal referente Matteo Cordani a nome del gruppo di vicinato Lupini Farnesiana Due Stadi.
«Ciò che ha ferito e indignato la popolazione - prosegue la nota - oltre la gravità dell’accaduto è stata l’assenza totale di figure istituzionali e delle forze dell’ordine nei giorni seguenti. Nessuno è intervenuto sul posto per rassicurare i residenti, per parlare con loro o per mostrare che lo Stato è presente. Il silenzio e l’inazione sono stati percepiti come un vero e proprio abbandono. Sabato sera, Piacenza è stata ostaggio di delinquenti che, al grido di “Dove sono i piacentini?”, hanno accoltellato ragazzi in un parco di fronte a famiglie increduli. Questo è inaccettabile. La città appare fuori controllo, e chi dovrebbe garantire sicurezza sembra guardare altrove. I cittadini sono stanchi di vivere nella paura e nel silenzio».
« La paura di uscire di casa, di mandare i propri figli al parco, la paura del buio serale - continua Cordani -, la paura che tutto questo diventi una tragica normalità è tangibile. Non possiamo permetterlo. L’assenza delle istituzioni non è solo una mancanza operativa, ma un profondo senso di abbandono che logora la fiducia nella sicurezza pubblica».
«Chiediamo con forza di non lasciare soli i cittadini - prosegue la nota del gruppo di vicinato Lupini Farnesiana Due Stadi -. È indispensabile garantire una presenza visibile, costante e rassicurante nelle zone critiche e ricostruire la fiducia oggi profondamente scossa. Il parco giochi, simbolo di spensieratezza, non può diventare un luogo dove le famiglie si recano con il cuore in gola e lo sguardo vigile su ogni sconosciuto. La popolazione si aspettava – e pretendeva – una presenza immediata delle istituzioni, invece, non si è visto nessuno. Nessuna voce ufficiale, nessuna divisa.
Ne giorni scorsi, dice Cordani «mi sono recato personalmente nella zona del parco Ottolenghi. Ho trovato una situazione surreale: padri e mariti in piedi, con lo sguardo teso e arrabbiato, a presidiare i giochi dove i loro figli dovrebbero sentirsi liberi e protetti. Questo non è accettabile. Si vive nella paura continua, la paura che qualcosa possa succedere da un momento all’altro, la paura che lo Stato abbia abdicato nei luoghi più semplici e importanti della nostra vita quotidiana. Vi chiediamo un segnale concreto, visibile e immediato. La comunità di Piacenza non può e non deve continuare a sentirsi sola e abbandonata».