«Il Nicolini punta all’ex hotel San Marco per il canto lirico»

Il presidente: «Il Conservatorio potrebbe anche ricercare scritti e testi per avviare il museo, oltre ad accogliere studenti e docenti»

Patrizia Soffientini
Patrizia Soffientini
July 21, 2025|19 giorni fa
Giuli ministro nell'ex albergo san marco romanini
Giuli ministro nell'ex albergo san marco romanini
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 L’inquilino ideale per l’ex Hotel San Marco è il Conservatorio Nicolini.
La candidatura è nell’aria da tempo, dopo la visita del ministro Alessandro Giuli risale in quota. E ne parla il presidente Massimo Trespidi, sulla scorta di quanto sostiene l’architetto Benito Dodi che nel 2011 ha curato per l’Ausl uno studio progettuale sull’edificio posto tra via Roma e via Cittadella, chiuso dagli Anni ‘70, ma per il quale si è a lungo battuto il Comitato San Marco. Anche Dodi aveva avanzato l’ipotesi-Nicolini già al tempo.
«Noi interessati»
« Il recupero dell’ex Hotel San Marco è un’iniziativa importante - esordisce Trespidi - è la restituzione alla città e al territorio di un immobile di grande pregio e con una storia importante alle spalle, noi come Conservatorio siamo interessati a far parte del progetto di recupero». Potrebbe configurarsi dunque uno spazio dove accogliere docenti e studenti del Conservatorio Nicolini «alla luce del fatto che il pezzo più importante della storia dell’immobile è l’ospitalità data al maestro Giuseppe Verdi a Piacenza».
Dunque la parentela musicale c’è tutta e svetta sulle altre.
Farsi parte attiva
Trespidi ha una idea precisa in mente, qui vedrebbe come sede ideale il Dipartimento di canto lirico del Conservatorio «che potrebbe benissimo trovare spazio in questo immobile», l’istituzione universitaria, come noto, è divisa in vari dipartimenti (jazz, canto lirico, fiati archi). Non è tutto, il Conservatorio sarebbe disponibile a predisporre un percorso museale verdiano «di cui potremmo farci carico, con una ricerca di testi e manoscritti verdiani». Una veste interessante, perché l’idea di un percorso museale è spesso riemersa nel futuro immaginato per l’edificio, ma certo si basa su materiali che al momento non ci sono.
Trespidi assicura: «Siamo l’unica università piacentina e possiamo svolgere un ruolo importante sul filone artistico, musicale e culturale di recupero di questo spazio».
In dialogo con gli enti
L’idea non è nuova, è stata perseguita anche dal predecessore di Trespidi, quest’ultimo ha avuto modo di parlarne con il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi, con la sindaca Katia Tarasconi e il Comitato per l’albergo Verdi, tutto questo prima della visita del ministro Giuli.
«Se la visita consentirà di accedere ai finanziamenti necessari ci sarebbe sicuramente la possibilità di andare in questa direzione, noi possiamo fare la nostra parte anche per ospitare qui studenti che fanno attività residenziali, docenti, giovani che arrivano per scambi culturali con altri conservatori e realtà straniere, siamo impegnati sui progetti Erasmus, questo sarebbe un grande spazio per far conoscere il maestro».
Passione verdiana
In quanto al canto lirico va detto che la tradizione verdiana è molto ricercata «da stranieri, orientali, cinesi, coreani e giapponesi, ma anche italiani, c’è una grande passione». Il Conservatorio, nel suo complesso, è poi una realtà in crescita, con 487 iscritti e un anno che si aprirà con due nuovi corsi di laurea in fisarmonica e violino barocco.
Dal 1737
In quanto alla storia dell’ex Hotel San Marco, al civico n.1, vale la pena di ricordare che nel 1737 fu locanda con stalla per cavalli, dal 1810 diventa albergo e dal 1831 albergo nella configurazione attuale, nel 1910 l’albergo viene chiuso, passa di proprietà del Comune e viene destinato a stabilimento per bagni e albergo diurno, nel 1926 diventa sede del gruppo rionale fascista “Arnaldo Mussolini”, nel 1950 e fino al 1960 è Ufficio di igiene e Comando dei Vigili Urbani, nel 1970 ospita uffici dell’Azienda Ausl, quindi si va alla dismissione in attesa di nuova destinazione, nel 2007 la dismissione è completa. C’è anche il contiguo immobile di via San Marco n. 3 a sua volta dismesso nel 2007 dopo essere stato residenza, garage al piano terra, Ufficio di Igiene e comando dei Vigili.
Il futuro dovrebbe ridare dignità culturale e utilità a tutto un complesso carico di storia.