«Il mercato unico è l’antidoto alla schizofrenia internazionale»

L’ex presidente del consiglio Enrico Letta a Travo alle Serate letterarie Anguissola in dialogo con il direttore Gian Luca Rocco

Cristian Brusamonti
July 19, 2025|24 giorni fa
ENRICO LETTA A TRAVO
ENRICO LETTA A TRAVO
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« Il problema dell’Europa? La frammentazione. E non si fa nulla per evitarla». Per Enrico Letta le soluzioni contro il declino del Mercato Unico ci sono tutte e c’è ancora spazio per l’ottimismo: a Travo, ospite delle Serate letterarie “Giana Anguissola”, l’ex presidente del Consiglio ha portato il suo osservatorio privilegiato di presidente dell’istituto Jacques Delors che, su incarico di Consiglio e Commissione europei, ha visitato in meno di un anno 27 Paesi dell’Ue, attraverso 65 città e incontrato un gran numero di cittadini, associazioni, imprenditori e amministratori. Lo scopo? Redigere un report sul rilancio dell’integrazione economica, ora finito nel libro “Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa”.
Letta è stato accolto nella piazzetta del torrione Anguissola da una platea da tutto esaurito e dalla sindaca Roberta Valla, che ha ricordato come la sua stessa esperienza politica nel Pd sia nata nel 2007 proprio assieme a Letta e al gruppo locale dell’ex sindaco Lodovico Albasi, dell’onorevole Paola De Micheli e della sindaca di Piacenza Katia Tarasconi (tutti presenti alla serata). Ma sono anni che Enrico Letta è lontano dalla politica attiva («senza rimpianti», ci confida) e dedito all’impresa titanica di ricostruire un’Europa che appare come un vecchio ammalato. «Dimentichiamo che grazie al mercato unico abbiamo i voli low cost, tariffe telefoniche bassissime o una moneta comune che, a dispetto di quanto si dice, il 70% degli italiani vuole mantenere» spiega Letta al direttore dell’Editoriale Libertà Gian Luca Rocco, che ha dialogato con lui per un’ora e mezza facendo diventare semplici questioni molto complesse. «Manca una visione comune su energia, connettività ed esistono ben 27 differenti mercati finanziari: con questa debolezza strutturale, non si può competere con Stati Uniti, Cina e India».
Oggi il mercato unico sembra però l’ antidoto alle schizofrenie dello scacchiere internazionale dove la legge del più forte sembra essere ancora l’unica regola. «Oggi sottovalutiamo quanto sia stata impor-tante l’abolizione delle frontiere tra Paesi» chiarisce Letta. «Eppure ogni nostra famiglia, in passato, ha avuto persone che andavano in guerra per uccidere o farsi uccidere solo per spostare la frontiera di alcune centinaia di metri. Decine di milioni di corpi sepolti. Oggi tutto è questo è tornato d’attualità: penso alle mamme dei giovani soldati russi e ucraini. Pensavamo di aver raggiunto negli ultimi decenni un principio sacrosanto, la certezza di ogni popolo di poter decidere del proprio futuro. Invece Trump sostiene che la Groenlandia o Panama sono “suoi”, in base alla legge del più forte: in Europa, come ho visto di persona, invece certi valori sono ancora fondamentali, così come siamo tutti convinti che il futuro dell’Ucraina, nel bene o nel male, lo debbano decidere gli ucraini. E anche nei Paesi africani e asiatici c’è una grande richiesta di Europa, di avere un interlocutore forte: più reagiamo insieme e più possiamo fermare la logica di Trump e Putin».