I mille senegalesi di Piacenza cercano una sede
Sabato al campo della Folgore la comunità si è ritrovata per le semifinali del “Navétan”, torneo che ogni estate colora di verde, giallo e rosso il campo di via Pavia
Filippo Lezoli
July 21, 2025|25 giorni fa

senegalesi - Lezoli
La diaspora senegalese viaggia in un pallone che nel rimbalzare supera in altezza gli scheletri degli edifici che stanno sorgendo nell’ex area della Manifattura Tabacchi. Sabato al campo della Folgore la comunità si è ritrovata per le semifinali del “Navétan”, torneo alla settima edizione, che ogni estate colora di verde, giallo e rosso - i colori della bandiera del Senegal - il campo di via Pavia. “Navétan” è un termine che si riferisce ai giovani che giocano a calcio in Senegal durante le vacanze scolastiche, spesso in campionati amatoriali. Tornei che sono stati esportati poi nelle comunità senegalesi in giro per il mondo, le cui partite a Piacenza richiamano cittadini africani anche dalle città limitrofe, come Pavia.
«È per noi un’importante occasione di aggregazione sociale e sportiva» dice Fall Abibou, 43 anni. Da febbraio è presidente dell’And Jef. «Un’associazione - dice - che ha l’intento di far conoscere la cultura senegalese in Italia e di favorire l’integrazione fra cittadini del nostro Paese». Fall abita a Gazzola da 25 anni, ha sfruttato la possibilità del raggiungimento familiare. Da più di venti fa il camionista, ma quando è arrivato ha cominciato come metalmeccanico.
All’anagrafe, al primo gennaio di quest’anno, i senegalesi residenti a Piacenza risultano 541, la maggior parte sono uomini (361), mentre le donne sono 180. Il loro numero raddoppia su scala provinciale, con gli ultimi dati disponibili che indicano una popolazione di 1.027 persone, confermando la maggioranza maschile (668). Il report del Ministero dell’Interno sulla comunità, indica che in Italia il numero di senegalesi è cominciato a diventare più consistente dagli anni Novanta, fino a superare le 101mila unità nel 2023, con un picco nel 2010, anno preceduto da un provvedimento di regolarizzazione dei lavoratori presenti sul territorio. Ma cosa hanno trovato qui?
L’obiettivo è dunque rintracciare un luogo dove potersi ritrovare. «Abbiamo tanti progetti - dice Fall - manca però uno spazio. Oggi la sede è in una casa privata, chiediamo al Comune di darci una mano per avere una sede. Dopo più di due decenni anche noi facciamo parte della comunità piacentina, forse la meriteremmo».
