Gori e Bonaccini: tappa piacentina del tour nei distretti del nord Italia
«Territorio laborioso, creativo e variegato (Gori)», «Serve trovare punto di convergenza tra crescita produttiva e lavoro (Bonaccini)»
Pier Paolo Tassi
June 14, 2025|11 giorni fa

Una visita istituzionale lontano da scadenze elettorali, nell'ambito di un piu vasto tour nei distretti industriali del Nord Italia, alla scoperta del tessuto produttivo piacentino e delle sue eccellenze. Giorgio Gori e Stefano Bonaccini, europarlamentari del Partito Democratico, hanno fatto tappa ieri nella sede di tre importanti realta imprenditoriali, Tectubi, Valcolatte e Tecnogen, prima del pranzo con la sindaca Tarasconi e il successivo confronto in Sant'Ilario con associazioni di categoria e parti sociali. ®il territorio piacentino e laborioso, creativo e anche molto variegato, il che e un punto di forza¯ - ha dichiarato Gori, alla seconda visita nella nostra citta in pochi mesi da quando ricopre l'incarico di vicepresidente della Commissione per l'industria, la Ricerca e l'Energia. ®Abbiamo approfondito la conoscenza di realta nate come aziende a conduzione famigliare e che oggi fanno investimenti in innovazione, sono proiettati su automazione e intelligenza artificiale pur senza minacciare di ridurre i posti di lavoro, e che testimoniano come la prosperita dei territori ha fondamento nelle imprese¯. Imprese che oggi condividono le medesime preoccupazioni, dai dazi ai costi energetici, passando per la difficolta a reperire risorse umane, ®in un contesto nazionale in cui manca una seria politica industriale da parte del governo e le prospettive sono di bassa crescita nei prossimi tre anni¯, continua Stefano Bonaccini, gia presidente della Regione e ora membro della Commissione per il Commercio Internazionale a Bruxelles. ®Per questo dobbiamo lavorare per trovare una sintesi, un punto di convergenza tra due esigenze: il lavoro e la crescita produttiva¯. Tenendo conto - aggiunge, sottolineando il nodo politico - ®che pur nella sconfitta referendaria (il referendum non e stato promosso, eppure appoggiato dal Pd, pur con qualche distinguo interno in merito ai primi tre quesiti sul lavoro, tra cui quello dell'ala riformista rappresentata anche dallo stesso Gori, n. d. A), il voto di 13 milioni di persone non puo certo essere ignorato. Ci si rende conto, ascoltando sia chi fa impresa che chi tutela i lavoratori, che i salari in Italia sono troppo bassi e che il potere d'acquisto e calato¯. Per poi concludere, sul rapporto tra lavoro e immigrazione: ®E' un tema che in campagna elettorale spesso viene usato come clava per strappare un voto in piu, ma bisogna rendersi conto che in un Paese che non ormai non fa quasi piu figli (i neonati erano un milione nel 1967, l'anno scorso non si e arrivati a 370mila) finche non ci sara una curva demografica che cambia, servono anche gli immigrati¯. Assieme a Gori e Bonaccini, in Sant'Ilario, anche la sindaca Katia Tarasconi, per cui lo stesso Bonaccini, in chiusura, spende parole al miele: ®Penso sia uno dei migliori sindaci in Emilia-Romagna. Sono contento di rivederla perche quella del 2022 fu una vittoria straordinaria in un momento suo personale anche molto complicato. La ritrovo come l'avevo lasciata: un punto di riferimento e di eccellenza per il Pd e il centrosinistra, su cui dovremmo investire¯. _Pier Paolo Tassi
Tappa piacentina per gli europarlamentari del Pd Giorgio Gori e Stefano Bonaccini, nell'ambito del tour nei distretti industriali del Nord Italia. L’ex sindaco di Bergamo e l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna hanno fatto visita in mattinata a tre aziende, Tectubi, Valcolatte e Tecnogen con l’obiettivo di ascoltare le istanze e discutere delle politiche europee per l'industria, la manifattura, il lavoro e l'energia. Prima di un confronto in Sant’Ilario con associazioni di categoria e sindacato.
«Il territorio piacentino è laborioso, creativo e anche molto variegato, il che è un punto di forza» – ha dichiarato Gori, alla seconda visita nella nostra città in pochi mesi da quando ricopre l’incarico di vicepresidente della Commissione per l’industria, la Ricerca e l’Energia. «Abbiamo approfondito la conoscenza di realtà nate come aziende a conduzione famigliare e che oggi fanno investimenti in innovazione, sono proiettati su automazione e intelligenza artificiale pur senza minacciare di ridurre i posti di lavoro, e che testimoniano come la prosperità dei territori ha fondamento nelle imprese». Imprese che – prosegue Gori - «affrontano le medesime difficoltà: costi energetici troppo alti e difficoltà a reclutare personale, ma anche eccesso di normative sia nazionali che europee che diventano a volte apparati burocratici percepiti come asfissianti». Insiste Stefano Bonaccini, che in Europa è membro della commissione per il Commercio Internazionale, sulla necessità di trovare un punto di convergenza le esigenze di tra crescita produttiva: «Ci si rende conto, ascoltando sia chi fa impresa che chi tutela i lavoratori, che i salari in Italia sono troppo bassi e che il potere d’acquisto è calato, in un contesto nazionale in cui manca una seria politica industriale da parte del governo e le prospettive sono di bassa crescita nei prossimi tre anni». «Per questo credo – ha aggiunto – che pur nella sconfitta al referendum, il voto di 13 milioni di italiani non debba essere ignorato». Infine, sul rapporto tra lavoro e immigrazione: «È un tema che in campagna elettorale spesso viene usato come clava per strappare un voto in più, ma bisogna rendersi conto che in un Paese che non ormai non fa quasi più figli (i neonati erano un milione nel 1967, l’anno scorso non si è arrivati a 370mila) finché non ci sarà una curva demografica che cambia (ma ci vorranno anni), servono anche i migranti. La vera sfida è lavorare affinché siano migranti che vengano a lavorare e studiare e che ci sia un’integrazione rilevante perché poi, se manca il capitale umano, le aziende rischiano di chiudere».