Disagio climatico, a Piacenza sono 36 i giorni di sofferenza

È il dato che emerge dal Rapporto IdroMeteoClima di Arpae sui dati del 2024, frutto del mix di caldo e umidità

Filippo Lezoli
July 21, 2025|14 giorni fa
Disagio climatico, a Piacenza sono 36 i giorni di sofferenza
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 I tropici abitano qui. Il quadro disegnato dal Rapporto IdroMeteoClima di Arpae, che prende in considerazione i dati del 2024, non lascia adito a interpretazioni. E anche quest’anno, varcata ormai la metà del 2025, non sembra discostarsi da un trend che appare inesorabile.
Fra temperature record, piogge abbondanti, ondate di calore e alluvioni, il 2024 è stato l’anno più caldo in Emilia-Romagna dal 1961, con un’anomalia di +1,6 gradi rispetto alla media storica, che però in provincia di Piacenza va anche oltre raggiungendo fino i +2 gradi.
Ad aiutarci a comprendere le ricadute più strettamente piacentine dell’ampia analisi compiuta da Arpae è Cinzia Alessandrini, responsabile dell’Osservatorio clima dell’agenzia ambientale regionale.
Se lo scorso anno è stato l’anno più caldo in Emilia-Romagna dal 1961, Alessandrini spiega che anche «il 2025 è stato caratterizzato fino ad ora da temperature alte, con un’ondata di calore che tutti abbiamo percepito nel mese di giugno. Ci si accorge che le temperature confermano il trend a restare alte. Quello passato non è stato affatto un anno sporadico. Come è stato illustrato durante la presentazione del rapporto, l’Emilia-Romagna è in linea con la crescita globale. La media delle temperature nel 2024 è ulteriormente cresciuta ovunque, ma quello che più preoccupa è che alle nostre latitudini le temperature crescono un po’ di più, in quanto l’area mediterranea e anche della nostra regione è un hotspot climatico, ovvero una zona dove i cambiamenti sono più marcati».
Precipitazioni
« A Piacenza nel 2024 è piovuto tanto - dice Alessandrini - ma gli eventi sono stati pochi, quindi per lo più temporaleschi. Le precipitazioni cambiano la tipologia di intensità e frequenza, sono concentrate in tempi stretti». « Anche in provincia di Piacenza - aggiunge - si sono riversati 500 millimetri di acqua in più rispetto a quelli consueti, valore che in pianura varia abitualmente fra i 600 e i 900 millimetri. Il fatto che a Piacenza sia piovuto fra i 900 e i 1.800 millimetri è senz’altro anomalo». Il numero di eventi di pioggia superiore a 30 mm/h registrati nel 2024 sono stati particolarmente rilevanti in Alta Valtrebbia.
Disagio bioclimatico
È un disagio che riguarda per lo più i centri urbani ed esprime l’effetto negativo subìto dal corpo umano per la combinazione di temperature elevate e alti tassi di umidità; queste condizioni sono spesso associate a temperature minime elevate, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione.
«Esprime come noi percepiamo il malessere. Ferrara, con 54 giorni di disagio è la messa peggio in regione, Piacenza conta 36 giorni di superamento dell’indice di Thom, indicatore che misura il disagio percepito dall’organismo umano a causa del caldo umido, della temperatura e dell’umidità».
Neve
Per le nevicate in appennino, Piacenza è in fondo: solo cinque nel 2024, pertanto non c’è stato un accumulo di neve importante. Tutt’altro: in regione nelle sei stazioni prese in esame, fra cui quella di Passo Penice, si sono registrare da 5 a 23 nevicate, con un accumulo totale annuo di neve fresca compreso tra 53 e 251 centimetri. Il dato più basso (5) è quello che riguarda la nostra stazione.
Massime
L’indice regionale di temperatura massima annua, nel 2024, è stato di 19,25 gradi, terzo valore più alto nella serie climatica dal 1961, dopo il 2022 e il 2023. Nel Piacentino l’anomalia è da 1 a 2 gradi in più rispetto alla norma, soprattutto in montagna. «Un aspetto, quest’ultimo, che desta qualche preoccupazione. Un segnale non certamente positivo» commenta Alessandrini.
Minime
Il valore medio regionale della temperatura minima per il 2024 è di 9,6 gradi, il più alto mai registrato nella serie climatica dal 1961. In territorio piacentino l’andamento è simile, ma ci sono zone con tre gradi in più della norma, soprattutto nel bacino al confine fra Piacenza e Parma.
Il Po
Le portate annuali del Po nel 2024 sono state superiori alla media anche a Piacenza.
Ma dall’ultima riunione dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici del Distretto idrografico del fiume Po, tenutasi qualche giorno fa, è emerso come le portate nelle principali sezioni del fiume Po (Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro) sono mediamente inferiori a quelle tipiche del periodo.