De Pascale, allarme sui dazi Usa: «La nostra regione tra le più colpite, bisogna reagire»
Il presidente dell'Emilia Romagna chiede interventi più forti da parte del governo italiano e della Commissione europea. Interventi anche da parte del mondo agricolo
Redazione Online
July 13, 2025|22 giorni fa

«È urgente una risposta coesa ed efficace a livello europeo e nazionale, ma è evidente che finora le reazioni di Von der Leyen e Meloni siano state totalmente insufficienti. Se c'è una strategia della Commissione europea nessuno finora l'ha capita e sinceramente anche il nostro Governo sembra più interessato a non incrinare i rapporti politici con Trump, sacrificando gli interessi commerciali delle nostre imprese È il momento in tutta Europa di abbandonare la tattica politica e mettere in campo una reazione concreta». Lo dice Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna che commenta così la lettera contenente l'annuncio di Trump sui dazi all'Unione Europea.
«Una lettera - dice de Pascale - in cui il presidente Trump, con toni provocatori e una buona dose di affermazioni non vere, annuncia per l'ennesima volta dazi pesantissimi sull'export europeo, colpendo principalmente l'Italia e in particolare l'Emilia-Romagna, regione nel nostro Paese con il più alto export pro capite verso gli Stati Uniti, superando i 10 miliardi di euro». «Durante la recente missione a New York - sottolinea de Pascale - anche il ministro Lollobrigida, come noi, ha potuto nuovamente ascoltare la preoccupazione degli espositori italiani e ha usato parole molto più preoccupate del solito.
Coldiretti: «Dazi USA, un colpo durissimo per il Made in Italy»
Le preoccupazioni di de Pascale sono condivise dai rappresentanti del mondo agricolo. I dazi al 30% annunciati dal presidente Trump sui prodotti europei rischiano di causare un danno di oltre 2,3 miliardi di euro all’agroalimentare italiano e alle famiglie statunitensi: lo sottolinea Coldiretti evidenziando come le tariffe, che potrebbero raggiungere il 45% su formaggi e vini, mettano a rischio le esportazioni Made in Italy, con un calo delle vendite e un aumento dei prezzi per i consumatori americani. Il presidente Ettore Prandini denuncia la mancanza di una strategia efficace da parte dell’Europa e l’assenza di coraggio politico per affrontare la situazione. Il segretario Vincenzo Gesmundo sottolinea l’ingiustizia e l’asimmetria della scelta americana, chiedendo un «supplemento di razionalità» per evitare un’escalation che penalizzerebbe le filiere produttive e la cooperazione tra alleati.
Cia-Agricoltori: «Serve un’azione diplomatica forte per evitare la guerra commerciale»Allo stesso modo,
Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, afferma: «I dazi al 30% minacciati da Trump sono una proposta irricevibile,». E invita l’Europa a restare unita e a non fermare i negoziati per evitare una guerra commerciale con gli USA, potenzialmente devastante per l’agroalimentare italiano. Prodotti simbolo come Chianti, Amarone, Pecorino Romano e Prosecco rischiano di subire gravi danni, vista la forte dipendenza dal mercato statunitense. Gli USA rappresentano il secondo mercato mondiale per il Made in Italy agroalimentare, con un export previsto di 7,8 miliardi nel 2024. Fini sottolinea come l’Italia sia il Paese UE più esposto, con quasi il 12% dell’export agroalimentare diretto negli USA, e chiede un’azione diplomatica decisa per proteggere imprese e occupazione, contrastando anche il fenomeno dell’Italian sounding e la concorrenza di altri Paesi esportatori.
Origin Italia: «I dazi minacciano le eccellenze DOP e IGP italiane»
Anche Origin Italia, associazione che rappresenta i Consorzi di tutela delle produzioni DOP e IGP italiane, interviene sottolineando l’importanza degli Stati Uniti come primo mercato extra-UE per questi prodotti: assorbono quasi il 25% dell’export totale, pari a circa 3 miliardi di euro su 12 miliardi stimati per il 2024 (dati Fondazione Qualivita). Il presidente, Cesare Baldrighi, spiega che negli ultimi dieci anni l’export è cresciuto del 75%, con l’America del Nord tra i mercati più strategici. I dazi al 30% annunciati dagli USA rappresentano un grave danno per le imprese italiane e privano i consumatori americani di prodotti autentici e di qualità. Baldrighi definisce questi prodotti non solo eccellenze alimentari, ma anche modelli sociali legati a territori e comunità. Critica la debolezza dell’UE nella difesa del Made in Italy e invita Ursula von der Leyen a intervenire con decisione nei negoziati in corso.