Connessioni fra musica e cammino, al via l'Appennino Festival
Una ventina di appuntamenti che partiranno il 3 agosto al Passo Sella dei Generali e si concluderanno il 28 settembre a Calendasco
Elisabetta Paraboschi
July 21, 2025|25 giorni fa

l rapporto fra generazioni e quello fra Appennino e città sono al centro della 24esima edizione dell’Appennino Festival. In tutto una ventina di appuntamenti che partiranno il 3 agosto al Passo Sella dei Generali nel comune di Coli con il concerto sul pascolo «Incanti d'Appennino» che vedrà protagonisti l'oboista dei Berliner Philarmoniker Christoph Hartmann accompagnato dal figlio Franz (anche lui oboista) e i cori Val Curiasca, di Mareto ed Eco di Valle. A chiudere, il 28 settembre a Calendasco, saranno le «Correnti»: questo il titolo dell'evento che vedrà protagonisti la clavicembalista Paola Poncet e gli allievi della classe di clavicembalo del Conservatorio Nicolini di Piacenza con Silvia Sesenna al clavicembalo, Tommaso Battilocchi alla spinetta e il Gruppo Enerbia.
La rassegna, organizzata grazie al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia-Romagna, del Ministero per i beni e le attività culturali, della Banca di Piacenza, della Camera di Commercio Emilia e di diversi sponsor privati, oltre che con la collaborazione dei comuni del territorio coinvolti, è stata presentata a Palazzo Rota Pisaroni: presente la direttrice artistica Maddalena Scagnelli, il consigliere d’amministrazione Robert Gionelli per la Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giuseppe Noroni alla guida della Via degli Abati, il sindaco di Farini Marco Paganelli, il vicesindaco di Rivergaro Gabriele Scagnelli e il direttore commerciale della Banca di Piacenza Francesco Passera.
«La sfida è sempre rinnovare mantenendo salde le radici - sottolinea la direttrice artistica Scagnelli - questo significa per noi mostrare il rapporto fra le generazioni: troveremo padri e figli che si esibiranno fianco a fianco come Christoph Hartmann e il figlio Franz o generazioni a confronto come nel caso della giovane scrittrice Stella Poli e dell’ex docente dell’Università di Parma Paolo Briganti. Ci saranno poi appuntamenti legati alle tradizioni musicali del sud e altri sulle tradizioni popolari locali con le zampogne del sud, la piva emiliana e la riscoperta di Samboneto, nel cuore della Valboreca».
Il focus è proprio il rapporto dell’Appennino con la città e con il mondo attraverso le connessioni fra la musica e il cammino.
Tanti sono gli appuntamenti che animeranno l'Appennino piacentino da Zerba a Vernasca, da Pradovera a Caminata, ma anche quello parmense con i consueti appuntamenti al Museo Guatelli di Ozzano Taro e Borgo Val di Taro: spazio ai repertori sacri e profani delle Quattro Province e a quelli delle Alpi, alle sonorità delle tradizioni mediterranee e di quelle venete e all'omaggio al poeta Giorgio Caproni e al rinascimento europeo. Numerosi gli ospiti, dal violista Pietro Scalvini all'ensemble di Maria Moramarco, dal giovane trombettista Valentino Caico al liutista Michele Pasotti, dalla polistrumentista Anissa Gouzi, alla Banda Ikona fino ad Ambrogio Sparagna, già concertatore della Notte della Taranta; non mancheranno neppure i numerosi gruppi locali che mantengono viva la tradizione del canto polivocale maschile e le coppie tradizionali di piffero e fisarmonica che animano le iniziative dedicate al repertorio originale di danza delle Quattro Province.
