Confagricoltura protesta a Bruxelles: «Politica miope»
Umberto Gorra: l’Europa non può diventare soltanto una platea di consumatori
Redazione Online
July 18, 2025|17 giorni fa

Confagricoltura manifesta davanti al parlamento europeo
A Bruxelles, in concomitanza con la presentazione della proposta della Commissione europea sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale post-2027, Confagricoltura ha convocato in loco la sua giunta nazionale, partecipando poi alla marcia simbolica verso la sede della commissione per richiamare l’attenzione sul futuro dell’agricoltura Ue. Al centro della protesta, che si è conclusa con il presidio di centinaia di agricoltori italiani ed europei in piazza Berlaymont, l’ennesimo taglio al budget destinato alla Pac di 86 miliardi di euro e la riassegnazione dei finanziamenti europei in un Fondo Unico che comporterebbe l’eliminazione degli storici strumenti di finanziamento della PAC, ovvero il Fondo europeo agricolo di garanzia e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, minacciando la competitività del settore e la stabilità delle zone rurali europee. Il “fondo unico” inoltre priverebbe di fatto la Politica agricola comune della sua natura “comune” introducendo un principio di rinazionalizzazione e aumentando il rischio di discrezionalità nell’assegnazione di risorse a settori di non esclusiva pertinenza agricola.
«Siamo di fronte a una vera e propria dichiarazione di guerra all’agricoltura - ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura - la Commissione ha deciso di ridurre drasticamente i pagamenti diretti agli agricoltori, passando da 386 a 300 miliardi. È una scelta che mina la stabilità del settore primario europeo e mette a rischio la sicurezza alimentare».
Giansanti ha inoltre denunciato l’incoerenza della presidente von der Leyen: «Durante la campagna elettorale si è detta alleata degli agricoltori, oggi invece presenta un piano che ne mina le fondamenta».
Forte preoccupazione si percepisce anche sul territorio, il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra, sottolinea come l’orientamento della Commissione sia pericolosamente miope: «Il futuro dell’Europa non può essere quello di diventare una semplice platea di consumatori. Con la Cina che detiene metà delle scorte mondiali di commodities, il Brasile leader nelle proteine vegetali e l’India nella produzione di latte, è strategico che l’Europa continui a produrre. Chiediamo una politica di sviluppo: un piano per le proteoleaginose, un’accelerazione sulle Tea (Tecniche di evoluzione assistita), norme più sostanziali e snelle. Nelle proposte si legge una riduzione su una cifra stanziata anni fa, a sua volta figlia di altri tagli, parallelamente avendo risorse più limitate la ricetta sarà quella già sperimentata di complicarne la fruizione. Non c’è dunque alcuna volontà sostanziale di semplificazione». Confagricoltura aderisce alla petizione promossa da Copa-Cogeca, a difesa della Pac “No Security without CAP”, con l’obiettivo di sensibilizzare e mobilitare tutto il comparto agricolo europeo contro la proposta del fondo unico e della diminuzione del budget dedicato alla politica agricola e invita tutti a sottoscrivere la petizione lanciata online.