«Una proposta di legge per garantire lo studio alle ragazze madri»

È l'dea della studentessa sedicenne, mamma di un bimbo di cinque mesi, che a Libertà aveva segnalato la mancata proroga della didattica a distanza presso il liceo Gioia

Marcello Tassi
Marcello Tassi
|39 giorni fa
«Una proposta di legge per garantire lo studio alle ragazze madri»
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«Lo studio non è un privilegio, è un diritto. E trovo inaccettabile che, nel 2025, in Italia non esista ancora una reale possibilità per noi studentesse madri di portare avanti gli studi».   
È la denuncia della studentessa sedicenne, mamma di un bimbo di cinque mesi, che a Libertà aveva segnalato la mancata proroga della didattica a distanza presso il liceo Gioia, vedendosi costretta a cambiare istituto: si è iscritta a Grandi Scuole, una scuola privata che le consentirà di seguire le lezioni online. Anche per lei, l'anno scolastico inizierà lunedì.  
Nel pomeriggio di oggi - sabato 13 settembre - la giovane, accompagnata da amiche e parenti, ha organizzato in piazza Duomo un sit-in per manifestare il proprio dissenso: secondo lei, la sua situazione è solo un esempio di un problema più ampio e strutturale.  
«Non è giusto - ha proseguito - che una studentessa madre iscritta in una scuola pubblica non abbia la possibilità di proseguire gli studi da casa, mentre chi frequenta una scuola privata può farlo. Qui emerge chiaramente una disparità. Le scuole private non sono accessibili a tutti: perché allora solo chi può permettersele ha anche il diritto allo studio?». 
La ragazza non è rimasta da sola. Racconta di aver ricevuto numerosi messaggi da altre studentesse madri che vivono situazioni simili. Proprio da questi contatti è nata l’idea di trasformare la protesta in proposta concreta.  
«Con il responsabile scuola di Sinistra Italiana, Giuseppe Buondonno, stiamo lavorando a un disegno di legge - spiega - insieme anche all’onorevole Elisabetta Piccolotti. L’obiettivo è semplice: garantire a tutte le studentesse madri il diritto alla didattica domiciliare o a distanza almeno fino ai 12 mesi del bambino. E poi vogliamo di più: un ampliamento degli asili nido comunali in tutta Italia e agevolazioni vere per noi giovani madri. Perché sì, essere madri è una scelta, ma maternità e studio devono poter convivere. Lo studio è un diritto. Anche per noi».